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Akhenaton (antico Egitto) Seconda parte

Amenofi IV questo il suo nome prima della conversione religiosa fu incoronato a Tebe, dove dette vita ad una serie di progetti architettonici, tra cui la decorazione dell’ingresso meridionale del recinto del Tempio di Amon-Ra con scene di adorazione del dio solare Ra, decretò la costruzione di un tempio di Aton nella zona orientale di Karnak costituito da una serie di edifici tra cui un palazzo ed una struttura dedicata alla regina Nefertiti.

Dopo 5 anni, 8 mesi e 13 giorni il faraone arrivò nel sito dell’attuale città di Amarna da lui chiamata Akhetaton, un mese prima aveva ufficialmente cambiato il suo nome in Akhenaton.

Quando ancora si chiamava Amenofi IV prese in moglie Nefertiti con cui ebbe sei figlie mentre con una sua sorella biologica che in seguito divenne la sua seconda moglie mise al mondo il principe Tutankhamon.

Secondo alcune teorie Akhenaton potrebbe essersi unito ad alcune sue figlie nel tentativo di generare un erede maschio, ma questa teoria non è suffragata da alcune evidenza archeologica.

Il primo a mostrare una particolare predilezione per il dio Aton fu il padre di Akhenaton Amenofi III che fu il primo ad istituire un collegio sacerdotale ed un tempio ad Aton, il figlio quindi non fece altro che seguire le predilezioni del padre.

Per costringere il suo popolo ad assecondare le proprie riforme religiose, Akhenaton arrivò persino a far cancellare su vasta scala i nomi delle divinità tradizionali specialmente quello di Amon.

Tuttavia non può parlarsi di una vera e propria riforma monoteista la sua in quanto egli non negò mai la presenza di altre divinità al di fuori di Aton.

Con la morte di Akhenaton, il culto da lui fondato decadde quasi subitaneamente. Tutankhaton mutò il proprio nome in Tutankhamon e fece ritorno alla capitale tradizionale Tebe, abbandonando Akhetaton, la quale finì rapidamente in rovina per poi essere sfruttata come cava di materiali da costruzione.

Benedetta Giovannetti

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