La guerra sui social sembra essersi fermata, chissà se i rappresentanti dei partiti politici avvertono ancora in cuor proprio la necessità di intervenire e proporre soluzioni circa le intramontabili problematiche nel nostro Paese, chissà se hanno ancora promesse da fare e se vanno in giro per le strade a scattare foto.
Chissà se nel frattempo continueranno a morire donne e uomini, nelle case, in silenzio. Se i pedofili agiranno indisturbati, se ci saranno maestre d’asilo che picchiano i bambini e che non sempre verranno colte sul fatto, grazie all’assenza di telecamere. Chissà se negli ospizi altri anziani subiranno maltrattamenti, in attesa che muoiano prima di tristezza che per problemi legati all’età. Chissà se uomini in divisa che macchiano l’onore dell’ Arma verranno posti in evidenza alla stregua dell’omicidio, altrettanto grave, commesso da uno straniero.
Silenzio, dunque, fin quando un nuovo episodio di cronaca non trasporterà l’intero gregge in quella sola direzione. Staremo a vedere se il protagonista sarà un omosessuale o uno straniero, un disabile o un cane impiccato su un albero. Ci vorrebbe un’altra guerra capitanata da chi non vuole voti, come una Madre Teresa o un nuovo missionario dell’amore che non ha nulla da promuovere, se non il suo stesso cuore che piange come quello di Dio.
I sentimenti sono ormai manifestazioni a colpo di orologio, governati dagli eventi, dalle ricorrenze e dalle giornate mondiali. Vorremmo che fosse Natale anche ad Agosto, che fosse Pasqua in ogni mese e che le mimose spuntassero in tutte le stagioni, a colorare la terra di bellezza, di cose autentiche, di speranza. Ci auguriamo che la ricerca della verità non sia un pretesto per vendere prodotti ed alimentare l’ego dei malati di protagonismo; che non sia un alibi per fondare associazioni come alternative alle aziende. Ricordarsi che l’obiettivo reale proviene dalla passione e dall’amore, è l’unico modo per saper scegliere le persone giuste in grado di agire nell’interesse del pianeta e non del proprio. Ci auguriamo davvero che diminuisca tutta questa violenza gratuita, che scemino le competizioni, gli opportunismi, le ipocrisie e soprattutto il disamore nei confronti della Natura, dei fiori, degli alberi, degli animali e del nostro prossimo. Ci auguriamo che la gente impari a discernere l’onestà dall’ imbroglio, l’accanimento per la giustizia dall’accanimento senza fine. Il buono dal cattivo, il bene dal male.