La Spagna si prepara a una rivoluzione nel settore della mobilità con l’introduzione di un abbonamento unico per il trasporto pubblico. Il governo di Madrid punta a rendere il sistema più accessibile, sostenibile e integrato, sulla scia di esperienze già avviate in Germania e Austria. Entro il 2026, i cittadini e i visitatori potranno spostarsi su tram, treni, metropolitane, autobus e servizi di bike sharing con un unico titolo di viaggio, semplificando notevolmente gli spostamenti su tutto il territorio nazionale.
Un modello europeo per incentivare la mobilità sostenibile
L’idea di un biglietto unico per il trasporto pubblico non è nuova in Europa. In Germania esiste già il Deutschlandticket, che consente di viaggiare su tutti i mezzi pubblici, ad eccezione dei treni ad alta velocità, per 58 euro al mese. L’Austria, invece, ha introdotto nel 2021 il cosiddetto “Climate ticket“, che per 79 euro al mese permette l’accesso a tutti i trasporti pubblici, promuovendo una mobilità più ecologica e conveniente rispetto all’uso dell’auto privata. In Spagna, il costo del nuovo abbonamento dovrebbe oscillare tra i 30 e i 49 euro al mese, secondo le proposte avanzate da Greenpeace. Tuttavia, la sua effettiva implementazione dipenderà da una complessa negoziazione tra il governo centrale, le comunità autonome e i comuni, che attualmente gestiscono gran parte dei trasporti urbani e metropolitani.
Obiettivi e sfide della riforma
Secondo il ministro dei Trasporti e della Mobilità Sostenibile, Óscar Puente, l’introduzione del biglietto unico rappresenta una grande opportunità per migliorare la qualità del trasporto pubblico e incentivare l’uso di mezzi più sostenibili. Tra gli obiettivi principali della misura vi sono:
- facilitare l’accesso al trasporto pubblico,
- ridurre l’uso dell’auto privata e le emissioni di anidride carbonica e altri gas climalteranti,
- migliorare la gestione delle risorse economiche e la qualità del servizio.
Tuttavia, la sua realizzazione non sarà priva di ostacoli. La gestione del trasporto pubblico in Spagna è frammentata tra diversi livelli amministrativi: i comuni controllano il trasporto urbano, le comunità autonome gestiscono i sistemi metropolitani, mentre il ministero si occupa del trasporto ferroviario locale e interregionale. Riuscire a integrare tutti questi attori in un sistema unificato sarà la sfida più grande.
L’eccezione catalana e il ruolo delle amministrazioni locali
Uno degli aspetti più delicati del progetto riguarda la Catalogna, che potrebbe scegliere di mantenere la propria autonomia nella gestione dei trasporti. Attualmente, il servizio ferroviario suburbano della regione (Rodalies) è di proprietà della Generalitat, e la questione dell’integrazione in un sistema nazionale potrebbe sollevare resistenze politiche. Secondo Álvaro Fernández Heredia, segretario generale della Mobilità Sostenibile, la chiave del successo sarà l’inclusione di tutte le amministrazioni locali nel progetto. “L’uso del trasporto pubblico in una città diversa dalla propria è spesso un percorso a ostacoli. Con un biglietto unico, vogliamo semplificare l’accesso e attrarre più persone verso una mobilità sostenibile”, ha dichiarato.
Il sostegno di Greenpeace e l’interesse pubblico
L’idea del biglietto unico ha già raccolto un ampio consenso tra i cittadini e le associazioni ambientaliste. Greenpeace ha lanciato una campagna per sostenere il progetto, raccogliendo oltre 200.000 firme a favore dell’iniziativa. “Questa misura eliminerebbe le barriere tariffarie e amministrative tra regioni, rendendo il trasporto pubblico più accessibile e intuitivo”, ha spiegato Cristina Arjona, portavoce dell’organizzazione. Il Ministero dei Trasporti ha già stanziato circa 950.000 euro per sviluppare il piano operativo, giuridico e tecnologico del biglietto unico. L’obiettivo è creare un sistema che possa integrare il maggior numero possibile di servizi, inclusi quelli di bike sharing e, in futuro, altre forme di mobilità condivisa.
Un cambio di paradigma per la mobilità spagnola
L’introduzione di un abbonamento unico rappresenterebbe un passo significativo verso un sistema di trasporto pubblico più efficiente e inclusivo in Spagna. Oltre a rendere gli spostamenti più semplici per milioni di cittadini e turisti, la misura potrebbe contribuire significativamente alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica e altri gas climalteranti, favorendo una mobilità più sostenibile. Il successo dell’iniziativa dipenderà dalla capacità del governo di negoziare con le amministrazioni locali e di garantire un servizio di qualità a prezzi accessibili. Se il progetto andrà in porto, la Spagna si unirà a un numero sempre maggiore di Paesi europei che stanno adottando soluzioni innovative per rivoluzionare il trasporto pubblico e incentivare una mobilità più green.
Riccardo Pallotta©