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Ambiente & Società

Trump, scie chimiche e disinformazione quando la cospirazione entra nella politica

Negli ultimi anni, alcune teorie del complotto, come quella delle “scie chimiche”, hanno trovato nuova linfa nel dibattito politico statunitense. Alimentate da un clima di crescente sfiducia verso le istituzioni e da una comunicazione sempre più polarizzata, queste idee hanno iniziato a influenzare decisioni legislative in diversi stati. Un fenomeno che solleva interrogativi sul rapporto tra scienza, politica e informazione.

La teoria delle scie chimiche: un mito persistente che diventa legge

La teoria delle “scie chimiche” sostiene che le linee bianche lasciate dagli aerei in alta quota non siano semplici scie di condensazione, ma contengano sostanze chimiche disperse deliberatamente per scopi segreti, che variano dal controllo climatico alla manipolazione della popolazione. In realtà, la scienza ha ampiamente smentito questa teoria: le scie visibili nel cielo sono semplicemente vapore acqueo condensato attorno a particelle di fuliggine o polveri sottili emesse dai motori degli aerei, che cristallizzano a basse temperature.

Nonostante le smentite della comunità scientifica, la teoria delle scie chimiche ha guadagnato popolarità, fino a diventare argomento di discussione nei parlamenti statali. Alcuni legislatori repubblicani, spinti da pressioni di gruppi cospirazionisti, hanno presentato proposte di legge per vietare qualsiasi forma di “geoingegneria atmosferica”. In Florida, un disegno di legge punta a proibire la modifica artificiale del clima, mentre in Alabama e Tennessee sono in discussione misure simili. Il problema? Queste leggi si basano su teorie infondate e rischiano di ostacolare ricerche scientifiche legittime.

Il ruolo di Robert F. Kennedy Jr. e la disinformazione istituzionale

Ad amplificare queste credenze cospirazioniste ha contribuito Robert F. Kennedy Jr., attuale capo del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti. Conosciuto per le sue posizioni scettiche sui vaccini, Kennedy ha recentemente dichiarato pubblicamente di sostenere il divieto della geoingegneria, associandola alle scie chimiche. Secondo l’economista climatico Gernot Wagner, questa presa di posizione segna un pericoloso precedente: per la prima volta, un funzionario di alto livello legittima una teoria priva di fondamento scientifico, alimentando la disinformazione.

A complicare il dibattito c’è la reale esistenza della geoingegneria, un campo di ricerca che studia tecnologie per mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Tra le ipotesi vi sono tecniche come l’immissione di aerosol nella stratosfera per riflettere parte della radiazione solare. Si tratta di studi ancora in fase sperimentale, dibattuti sia sul piano etico che ambientale, ma che nulla hanno a che vedere con la teoria delle scie chimiche. Il rischio è che il clima di sfiducia e le fake news ostacolino il progresso scientifico necessario per affrontare le sfide climatiche globali.

Clima e teorie del complotto, ecco la politica della disinformazione

L’inasprimento degli eventi climatici estremi ha contribuito a diffondere ulteriormente narrazioni cospirazioniste. Dopo il passaggio degli uragani Helene e Milton, alcuni esponenti politici, come la deputata repubblicana Marjorie Taylor Greene, hanno sostenuto che il governo manipoli gli eventi meteorologici per scopi politici. In risposta, la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) ha ribadito ufficialmente che non esiste alcuna tecnologia in grado di creare o deviare uragani. Le leggi anti-geoingegneria e la crescente attenzione politica verso teorie infondate mostrano come la disinformazione possa trasformarsi in azioni concrete, con impatti reali sulla scienza e sulla società. Bloccare la ricerca su tecnologie climatiche per motivi ideologici può significare limitare le opzioni per mitigare il riscaldamento globale. In un’epoca in cui la crisi climatica richiede soluzioni basate su dati e innovazione, è fondamentale che la politica e l’opinione pubblica si affidino a informazioni verificate, evitando di cadere in trappole ideologiche e cospirazioniste che rischiano di rallentare il progresso scientifico.

Riccardo Pallotta©

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