Nel cuore del Parco Sempione, sulle geometrie solenni del Castello Sforzesco, si erge una struttura slanciata, trasparente, quasi evanescente. È la Torre Branca, una colonna d’acciaio che non rompe il paesaggio, ma lo solleva con grazia. Non urla la sua presenza, la sussurra. E’ costituita da un’ossatura leggera, metallica, elegante, progettata per fondersi con il cielo. Il suo disegno fu affidato nel 1933 a Gio Ponti, maestro del razionalismo italiano, che immaginò una torre alta ma discreta, completamente aperta alla luce e all’aria.
Alta 108,6 metri, realizzata in tubi d’acciaio, la torre è una sorta di ricamo urbano: geometrica, moderna, ma mai aggressiva. Di giorno si confonde con le chiome degli alberi; di sera, si accende come un pensiero verticale nel verde del parco.
Come per la Torre Eiffel, la torre è concepita per essere montata e smontata come un meccano. Una sfida tecnica e progettuale che ne esalta la natura di macchina estetica temporanea, divenuta però eterna.Fu costruita in occasione della V Triennale di Milano, come simbolo di progresso, tecnica e bellezza essenziale. La scelta del Parco Sempione fu geniale: un grande spazio aperto, a pochi passi dall’Arco della Pace e dal Castello, dove la torre potesse dialogare con la città senza sovrastarla. Torre Branca divenne un manifesto verticale della modernità, al pari delle guglie del Duomo o del futurismo della Stazione Centrale.
All’origine, la torre si chiamava “Torre Littoria”, simbolo del regime fascista. Dopo la guerra, venne chiusa per decenni, riaprendo nel 2002 grazie al restauro sponsorizzato dalla famiglia Branca (quella dell’iconico Fernet-Branca), da cui prende il nome attuale.
Salendo con l’ascensore panoramico, si arriva in cima in meno di un minuto. Da lì, Milano si svela in una visione a 360 gradi: il Duomo, le Alpi, il Bosco Verticale, lo Stadio San Siro, la città che cresce e cambia.
Per maggiori informazioni: https://www.museobranca.it/torre-branca/