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Ambiente & Società

Terra latina, terra di diritti: Cuba dice Sì a matrimoni e adozioni gay

Mentre in Italia si innalzano slogan di cristianità e lotta contro le famiglie arcobaleno, da oltre oceano giungono ventate di novità, libertà e uguaglianza.

Nella “Isla grande” c’è aria di cambiamento. Con una netta maggioranza, attestata al 67%, il popolo cubano approva la riforma del Codice della Famiglia, che disciplina anche la maternità surrogata e porta novità nel contrasto alla violenza di genere, insieme al divieto del matrimonio infantile

Con quasi il 67% dei voti favorevoli, Cuba ha detto “Si'” alla riforma del Codice della Famiglia, come dal recente referendum sul tema. Così verranno legislati nel Paese matrimoni e adozioni gay e la maternità surrogata, tra le novità. 

Lo ha annunciato oggi la presidente del Consiglio elettorale nazionale Alina Balseiro, secondo quanto riportato dall’agenzia statale Prensa Latina, risultati “validi e irreversibili”. 

Analizzando il voto, si è recato alle urne del referendum circa il 74.01% degli 8,4 milioni di elettori registrati, pari a 6.251.786 cubani. A favore del “Si'” sono state contate 3.936.790 schede, pari al 66,87%. 

Con la vittoria del ‘Si”, entra in vigore il nuovo Codice della Famiglia cubano, che andrà a sostituire il precedente del 1975. Il nuovo testo introduce il matrimonio tra persone dello stesso sesso e le adozioni per coppie omosessuali. Disciplina la maternità surrogata e porta novità nel contrasto alla violenza di genere, insieme al divieto del matrimonio infantile. Tra le novità, prevede inoltre il trasferimento della “responsabilità genitoriale” dei minori agli anziani, cosa fondamentale per l’isola, terra di emigrazione.

di Marino Ceci

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