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Natura&Animali

Il genere Sylvia: la Capinera e il Beccafico

È stato il genere della Famiglia dei Silvidi più ricco di specie per anni e
quello che ne dà il nome: il genere Sylvia. Ora, con alcune recenti revisioni,
quasi tutte le specie sono state spostate in un nuovo genere (Curruca).

È stato il genere della Famiglia dei Silvidi più ricco di specie per anni e quello che ne dà il nome: il genere Sylvia. Ora, con alcune recenti revisioni, quasi tutte le specie sono state spostate in un nuovo genere (Curruca).

Delle due specie rimaste nel genere Sylvia, e di tutta la Famiglia, la più comune è senz’altro la Capinera (S. atricapilla), uccello praticamente ubiquitario nella penisola, a quasi ogni altitudine, con due sottospecie, separate territorialmente nel centro Italia. Frequenta numerosi ambienti con presenza di alberi, dai boschi fino ai giardini. Si caratterizza per il piumaggio completamente grigio, più chiaro inferiormente e tendente all’olivastro superiormente e per la presenza di una calotta, nera nel maschio, marrone nella femmina e nei giovani. È facile sentire i suoi versi secchi e il suo canto melodioso ricco di strofe.

Ha un canto molto simile, distinguibile da un orecchio molto allenato, il Beccafico (S. borin), specie invece assai limitata a livello di nidificazione, anche se abbastanza comune in migrazione, soprattutto sulle piccole isole. Si caratterizza…dall’assenza di caratteristiche: infatti è un uccello di dimensioni simili alla Capinera, ma dal piumaggio di un grigio-oliva abbastanza anonimo, senza tratti distintivi se non alcune sfumature più fulvicce sul groppone e un piccolo collarino sul retro della nuca di un grigio più puro e un sottilissimo anello perioculare bianco, difficili da osservare sul campo. Nidifica sui rilievi alpini e dell’Appennino settentrionale, generalmente tra 900 e 1900 metri di quota in ambiente boschivo e arbustivo ed è un migratore transahariano.

Daniele Capello

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