È il primo grande giro della stagione ma è stato l’ultimo a essere presentato. Lunedì 13 gennaio è stato tolto il velo dal Giro d’Italia 2025, che si correrà dal 9 maggio al 1 giugno. Confermata la storica partenza dall’Albania con tre tappe (una a cronometro) molto frizzanti come ormai sembra d’abitudine.
Poco spazio per i velocisti lungo le tre settimane, con tre vere tappe piatte e qualche altra possibilità se si tiene a tiro una possibile fuga da lontano. D’altro canto sono solo sei le tappe di vera montagna, con tre arrivi in quota: poco, rispetto al passato, ma con salite importanti come Mortitolo e Colle delle Finestre. Saranno invece molte le tappe mosse ed esplosive per vivacizzare la corsa, compreso un tratto delle strade bianche senesi. Molto risalto invece si è dato al fattore promozionale-turistico, con diverse città importanti come Matera, Alberobello e le due capitali europee transfrontaliere della cultura 2025, Gorizia e Nova Gorica. Ma nel ciclismo, la corsa si sa, la fanno i corridori e quindi si attendono le ufficialità definitive: ha dato già l’ok il campione 2023 Primoz Roglic, favorito numero uno per l’assenza ormai certa di Pogacar, Vingegaard ed Evenepoel. Esordirà Van Aert, mentre per l’italia Tiberi punterà al podio finale e il campione nazionale Bettiol a vincere una tappa in maglia tricolore.
In contemporanea è stato presentato anche il percorso del Giro Donne che si correrà dal 6 al 13 luglio. Otto tappe nel NordEst d’Italia con partenza da Bergamo (crono di 13 km) e tappa finale sul circuito del mondiale 2020 a Imola. Le tappe più impegnative saranno la quarta (con l’Aprica) e la settima (con Monte Nerone) mentre lascia un po’ perplessi l’inserimento della “cima Strada” (la vetta più alta di ogni edizione) nella tappa di Trento, con arrivo in pianura. Occhi puntati su Elisa Longo Borghini che proverà a ripetere il successo dello scorso anno.
Daniele Capello