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Arte & Cultura

Storia e nascita del cameo

Ciondoli, anelli o decorazioni, a tutti sarà capitato di vedere dei camei tra i gioielli della nonna. 

Ma come nascono? Qual è la loro storia?

Il cameo è una tipologia di gioiello molto antico che ha le sue origini già nell’antico Egitto a partire dal 15000 a.C. quando gli artigiani incidevano la pietra con disegni commemorativi.

Poi nell’arte ionica ed etrusca si iniziarono a realizzare incisioni su pietre dure che sono anticipatrici del cameo odierno che inizia ad essere usato in maniera più intensiva a partire dall’età ellenistica. 

Il cameo si realizza incidendo una pietra stratificata come l’agata, la sardonica o l’onice oppure su una conchiglia. 

I primi camei furono rintracciati nelle tombe di Crimea e risalgono al 281 a.C.

Si diffusero poi in epoca romana per poi diventare uno dei gioielli più popolari in epoca rinascimentale.

Tutt’oggi a fasi alterne sono protagonisti della moda grazie anche al tramandarsi di generazioni in generazioni come corredo di famiglia. 

Ma come si realizza un cameo?

Come detto prima un cameo è realizzato mediante l’incisione di una pietra stratificata o di una conchiglia. 

Alcuni di essi poi sono scolpiti in madreperla ed hanno un colore opalescente grigio o bluastro. 

La lavorazione è molto complessa e si suddivide in diverse fasi. 

Vediamo quali sono 

  1. Selezione della conchiglia mediante la valutazione delle caratteristiche, colori e forma in base all’opera che si vuole realizzare. 
  2. Scoppatura, ossia si separa la parte più pregiata della conchiglia cioè la coppa dal resto e questo sarà la base del cameo
  3. Segnatura, mediante il disegno della sagoma del pezzo
  4. Il taglio che serve ad eliminare il superfluo della conchiglia
  5. L’aggarbatura con cui si dà al pezzo la forma ovale o tonda lavorando i bordi con una mola speciale.

Infine si incide fino ad arrivare alla figura finale desiderata. 

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