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I social media hanno aiutato il diffondersi dei No Vax

L’avvento dei Social Network ha portato numerosi benefici, ma ha portato anche molti problemi. Nello specificato, uno studio ha dimostrato che i social media, e Facebook in generale, hanno permesso ai No Vax di avere molta più risonanza di quanto avrebbero dovuto.

Nello specifico, hanno iniziato a “fare danni” ottenendo un’enorme risonanza contro  l’uso di vaccino per il papilloma virus umano HPV. Uno studio pubblicato su Vaccine ha dimostrato l’influenza dei social sull’entità della risonanza dei No Vax.

Lo studio ha analizzato oltre 6500 post riguardanti il vaccino contro il papilloma virus pubblicati nei 10 anni successivi all’approvazione del vaccino. Quindi 6500 post dal 2006 al 2016.

A quanto ha spiegato Monique Luisi, della Missouri School of Journalism:

I Centri per il controllo delle malattie e la prevenzione (CDC) stimano che siano più di 80 milioni gli americani che hanno contratto l’HPV e che ogni anno si verifichino più di 14 milioni di nuovi casi”.

Ma, nonostante questo, il 45% dei 6500 post, quasi la metà, erano post contro il vaccino. Non solo la quantità, ma anche l’enorme risonanza dei post conta. Infatti, continua Luisi:

Nel corso di un decennio abbiamo identificato anche un atteggiamento negativo su Facebook che riguarda il modo in cui le persone percepiscono il vaccino, la sua sicurezza e la sua efficacia e il legame del vaccino con il comportamento sessuale. Questi post sono stati di incoraggiamento per messaggi simili: se i post negativi possono incoraggiare le persone a pubblicare altri contenuti simili, è possibile dedurre che le persone sono in parte influenzate dagli stimoli che recepiscono sulle piattaforme social”.

Domenico Attianese

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