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Sicilia: la Valle del Torto e dei Feudi valorizzano l’identità culturale

Il programma di valorizzazione del territorio della Valle del Torto e dei Feudi comprende eventi, seminari e itinerari turistici a basso impatto ambientale. Siamo nella Sicilia che ha conservato straordinarie oasi naturalistiche e che può vantare luoghi di grande interesse storico e artistico, come il parco archeologico sicano di Colle Madore, che accoglie castelli normanni, rocche, fortezze e le affascinanti miniere di zolfo dismesse, nei pressi di Lercara Friddi.

Storie di identità e paesaggi ambientali esaltano e valorizzano un territorio: il fiume Torto e il fiume San Leonardo conservano una porzione di Sicilia, ricca di storie, paesaggi e tradizioni enogastronomiche di grande fascino.

A illustrare il patrimonio culturale della Sicilia, è l’Associazione Culturale Life And Art Promotion, di Lercara Friddi in provincia di Palermo, con un progetto di promozione turistica su iniziativa del GAL Metropoli Est, distinguendosi per la sua originalità.

Il programma di valorizzazione del territorio della Valle del Torto e dei Feudi comprende eventi, seminari e itinerari turistici a basso impatto ambientale.

Siamo nella Sicilia che ha conservato straordinarie oasi naturalistiche e che può vantare luoghi di grande interesse storico e artistico, come il parco archeologico sicano di Colle Madore, che accoglie castelli normanni, rocche, fortezze e le affascinanti miniere di zolfo dismesse, nei pressi di Lercara Friddi.

Il percorso culturale
Siamo all’interno di un territorio che si è modellato attorno alla coltivazione del grano, sviluppandosi grazie alla sua filiera produttiva. Feste, credenze popolari, strumenti di lavoro, modi di dire, abitudini di queste comunità traggono ispirazione dal frumento.

Un semplice elemento architettonico racconta la civiltà rurale e contadina di questo territorio dell’entroterra siciliano: l’ittena, o nelle varie declinazioni dialettali, anche iuttena, juttena, chittena, icchena, ghittena o ghiuttena.

Le ittene sono dei grandi sedili in pietra che venivano costruiti a ridosso delle pareti esterne delle abitazioni, vicino alla porta d’ingresso di casa; non avevano una funzione decorativa, ma erano il primo grado di accoglienza per gli ospiti, un luogo di sosta, uno spazio relazionale, dove potersi incontrare e discutere sulle storie della vita quotidiana.

Sopra le ittene si è formata la civiltà rurale di una lunga serie di comunità dell’entroterra siciliano. Il viaggiatore e il turista hanno la possibilità di ampliare le opportunità di queste destinazioni, secondo la propria sensibilità, possibilmente con calma e in modo responsabile, integrandosi appieno con lo stile di vita delle comunità locali, in equilibrio con l’ambiente naturale, per conciliare crescita economica del territorio e sviluppo sostenibile.

Francesco Fravolini

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