Image default
Arte & Cultura

Se soggiorni in Sardegna non rimani immune all’arte di Stefano Pani

pennello e penna segno indelebile racconta la sua isola terra dei nuraghi, i murales tratto distintivo di questo territorio.

Classe ’77 nasce a Orroli vive a San Vito, a le sue opere si trovano in tutta l’isola, partecipa ad importanti esposizioni anche internazionali, detentore di premi e riconoscimenti di calibro non solo quadri, sposa il fenomeno del muralismo, contributo per un museo a cielo aperto.

In quasi duemila murales in Sardegna seguono linee diverse: o scene di vita quotidiana, folclore, usi e costumi o denuncia socio-politica.

Stefano Pani, attaccato alla sua terra , portavoce di un passato quanto di un presente, ha scelto la prima linea, la sua è una nicchia etnologica e non sociologica, non è un Bansky sardo, testimonianze storico-antropologiche consegnando al futuro la trasmissione di memorie di una collettività dal grande stampo identitario. 

Folclore difeso e conservato in tutte le sue manifestazioni:tradizione orale raccolta anche dall’illustre antropologo Alberto Maria Cirese (All’isola dei sardi), tra i contributi contemporanei anche Stefano a disposizione di un patrimonio ricco senza eguali, pittura e poesia le sue espressioni.

Prendiamo ad esempio il murale di Orroli del centenario Giovanni Frau 112 e sei mesi, sul muro anche versi che lo accompagnano.

Con lui l’isola sta scrivendo la sua storia, mondo agro-pastorale che non teme la meccanizzazione, artigiani estranei alla produzione in serie, longevi centenari, accabadora, spesso le opere sono accompagnate da suoi versi. 

Soggetti prevalentemente ordinari di quel mondo colorato restituito da un tempo senza tempo che fissa i suoi punti cardine attraverso una volontà di non perdersi proprio in quel tempo.  

Estetica hegeliana per cui l’umano è l’unico soggetto che dona all’arte la massima espressione, non trascura i paesaggi,lo stile di questo pittore è prevalentemente realistico, dal tratto deciso, gioco di luci e colori, al contorno ruolo incisivo come per i post-impressionisti.Da essi lui apprende anche l’empatia, abilità sociale, fondamentale con lo spettatore, con il committente, 

Damogli parola a lui:”Unu crasi sa bellesa e su splendori de sa pintura sarda at a essi manna comenti de s’immensa bellesa de sa terra nosta “sa Sardigna” poita is operas chi dda rappresentanta no podint essi de prus pagu mannesa. 

Un domani la bellezza e il fascino della pittura sarda sarà proporzionale all’immensa bellezza della nostra terra, la Sardegna, perché le opere che la rappresentano non sono da meno”  

Archeologia e storia, etnologia,approdo per molte civiltà con un risultato sardo e solo sardo melodiati a più voci: canti a tenore, pani, ricami, abiti tradizionali,arte orafa, porceddu innegiano a Ichnusa ed il Pani si unisce al coro divenendo memoria peculiare ed unica lui stesso.

By Laura Tenuta 

Altri articoli