Una città capitale per tre volte?
Esiste ed è un incantevole crocevia di palazzi giallo-rossi, biciclette con giovani e anziani in sella, e tante tesserine coloratissime. Un gioiello dell’Emilia-Romagna che, nel corso dei secoli, ha avuto il privilegio straordinario di essere capitale per ben tre volte: dell’Impero Romano d’Occidente, del Regno dei Goti con Teodorico, e infine della dominazione bizantina in Occidente.
Stiamo parlando dell’affascinante (e forse misconosciuta) Ravenna. Questa città non è solo bella, è anche godibilissima: scoprirete come tutti vanno in bici, a prescindere dell’età, dell’ora o del mese. Fare una passeggiata per le viuzze del centro, fare sosta nella bellissima piazza del popolo seduti ad un ottimo bar o allungarsi verso il lungo canale da poco riattato a bellissima passeggiata con panche e verde.
Un’eredità che oggi si respira camminando tra le vie tranquille della città e ammirando i suoi straordinari mosaici paleocristiani e bizantini, riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Non si tratta solo di opere d’arte: sono racconti di luce e pietra, che attraversano secoli e civiltà.
Tra i luoghi imperdibili, spicca il Mausoleo di Galla Placidia, un piccolo scrigno decorato con una cupola stellata che lascia senza fiato. Accanto, il Battistero Neoniano – il più antico della città – e il Battistero degli Ariani, entrambi decorati con scene del battesimo di Cristo, diverse per stile e teologia.
La Basilica di San Vitale è un trionfo di architettura ottagonale e narrazione visiva: qui si incontrano l’imperatore Giustiniano e l’imperatrice Teodora, ritratti in due mosaici celebri e solenni. Poco fuori dal centro, la maestosa Basilica di Sant’Apollinare in Classe, immersa nella campagna, evoca un tempo in cui il mare arrivava fino al suo sagrato.
E poi ci sono la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, la più lunga e narrativa, e la Cappella Arcivescovile di Sant’Andrea, piccolo e raffinato gioiello nascosto nel Palazzo dell’Arcivescovado.
A ricordarci il passato goto della città è il Mausoleo di Teodorico, costruito nel 520 d.C. come sua tomba personale. Curioso sapere che il masso circolare che ne copre il tetto – unico nel suo genere – pesa più di 300 tonnellate.
Non può mancare una visita alla Tomba di Dante Alighieri. Il poeta, morto in esilio a Ravenna nel 1321, riposa in un piccolo tempietto settecentesco. Sopra il sarcofago, un rilievo quattrocentesco lo raffigura intento a leggere; e una lampada votiva, alimentata ogni anno con olio donato da Firenze, arde in sua memoria. Ma Dante non è solo un ricordo a Ravenna, infatti tutto l’anno, alle h 18 si tiene la lettura dei suoi canti, fatta da volontari, studenti, giovani o adulti, che ogni giorno si riuniscono per una piacevole lettura in compagnia, lettura aperta a tutti e gratuita.
Chi ama il mare non resterà deluso: a Marina di Ravenna si trova il Museo Nazionale delle Attività Subacquee, dedicato alla storia delle immersioni, con curiosità e reperti dall’800 a oggi.
Per chi cerca arte più recente, il MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna, ospitato nell’elegante Loggetta Lombardesca, propone mostre temporanee che dialogano con l’identità artistica della città.
Ravenna è una città che non si guarda soltanto: si attraversa, si ascolta, si sente. Capitale di imperi e oggi regina silenziosa dell’arte musiva, è il luogo perfetto per chi vuole camminare nella storia con lo sguardo pieno di bellezza, magari in sella ad una bici, gustando ora un crescione, ora una piadina, tra cappelletti, cappellacci, garganelli e la simpatia delle persone di questo luogo unico.
By Marino Ceci