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Quando il compenso all’amministratore di condominio non è dovuto?

Il compenso dell’amministratore di condominio può essere non corrisposto in caso di comportamenti negligenti

L’amministratore di condominio svolge un ruolo centrale nella gestione degli immobili condivisi, e il suo compenso rappresenta un costo fisso per i condomini. Tuttavia, esistono situazioni in cui tale compenso potrebbe non essere dovuto. Di seguito, analizziamo i principali casi in cui l’amministratore può perdere il diritto al suo compenso o non averne diritto fin dall’inizio.

Affinché un amministratore possa pretendere un compenso, è necessario che la sua nomina sia valida e conforme alla legge. Se la delibera assembleare che lo ha nominato risulta annullabile o nulla (ad esempio, per vizi di forma o per mancato raggiungimento del quorum necessario), il compenso potrebbe non essere dovuto.

L’amministratore, una volta nominato, deve accettare formalmente l’incarico. In assenza di un’accettazione chiara e scritta, potrebbe essere contestata la richiesta di pagamento del compenso.

L’art. 1129 del Codice Civile prevede che il compenso dell’amministratore debba essere chiaramente indicato al momento della nomina. Se l’assemblea non ha approvato un compenso specifico o se l’amministratore non ha presentato un preventivo dettagliato, potrebbe non avere diritto a una retribuzione.

Se l’amministratore viene revocato per giusta causa, il compenso potrebbe non essergli riconosciuto. La giusta causa può derivare da gravi inadempienze, come:

  • Mancata presentazione del rendiconto annuale;
  • Omissione di atti dovuti per la gestione del condominio;
  • Appropriazione indebita di fondi condominiali;
  • Violazione degli obblighi di trasparenza e rendicontazione.

In tali casi, l’assemblea può revocare l’amministratore senza dover corrispondere il compenso per il periodo successivo alla revoca.

Se l’amministratore si dimettesse spontaneamente senza un giustificato motivo o senza rispettare i termini del suo incarico, potrebbe perdere il diritto al compenso per il periodo residuo.

Come si può constatare, il compenso dell’amministratore di condominio non è un diritto assoluto, ma è condizionato all’adempimento delle sue funzioni in conformità alla legge e al mandato ricevuto dall’assemblea. In presenza di irregolarità, inadempienze o vizi nella nomina, i condomini possono contestare la richiesta di pagamento o revocare l’amministratore senza dover corrispondere alcun compenso. È sempre consigliabile consultare un esperto legale o un’associazione di categoria per valutare la specifica situazione e agire nel rispetto della normativa vigente.

Manuela Margilio

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