Gli incendi devastanti che stanno colpendo Los Angeles a inizio 2025 sono un monito drammatico di come il cambiamento climatico influenzi molti settori delle nostre vite spesso sottovalutati. Tra questi, il mercato delle assicurazioni sulla casa sta affrontando una crisi profonda, con conseguenze che si propagano ben oltre le aree colpite dai disastri. L’aumento dei premi assicurativi, il ritiro delle compagnie assicurative da zone ad alto rischio e la crescente dipendenza da piani di ultima istanza rappresentano sfide che mettono in discussione l’accessibilità economica e la stabilità del mercato immobiliare.
Premi assicurativi in aumento: un riflesso dei costi crescenti
Tra il 2020 e il 2023, i premi assicurativi medi per i proprietari di case negli Stati Uniti sono aumentati di oltre il 30%, anche al netto dell’inflazione. Questo incremento è dovuto da un lato all’aumento dei costi di materiali da costruzione e manodopera, che hanno reso più costoso riparare o ricostruire le abitazioni danneggiate; dall’altro dal cambiamento climatico. Infatti la frequenza e l’intensità crescente degli eventi meteorologici estremi stanno aumentando le perdite assicurate, mettendo pressione sulle compagnie. Le aree ad alto rischio come la Florida, la California e la Louisiana ne sono particolarmente colpite. In queste zone, il numero di persone che ricorre a piani di assicurazione di ultima istanza, progettati come soluzione temporanea, è raddoppiato tra il 2018 e il 2023. In Florida, l’assicuratore di ultima istanza è ora tra i dieci maggiori fornitori del paese, una situazione che riflette l’urgenza di rispondere a un mercato privato sempre più instabile.
Cambiamento climatico e instabilità del mercato
Il cambiamento climatico amplifica le sfide del settore assicurativo in tre modi principali. In primo luogo, l’aumento delle richieste di risarcimento derivanti da disastri naturali mette a dura prova le riserve finanziarie delle compagnie. In secondo luogo, per far fronte a eventi meteorologici sempre più catastrofici, le assicurazioni devono incrementare le loro riserve di capitale e acquistare riassicurazioni, il che si traduce in costi più elevati per i consumatori. Infine, le compagnie stanno investendo in strumenti di modellazione del rischio più sofisticati, che rivelano una sottovalutazione del rischio climatico in passato e portano a premi più alti, specialmente per le proprietà in aree vulnerabili.
Politiche e soluzioni per un futuro resiliente
Affrontare queste sfide richiede un equilibrio delicato tra regolamentazione, innovazione e incentivi. Le normative che limitano l’aumento dei premi assicurativi rischiano di scoraggiare le compagnie private dall’operare in zone ad alto rischio, aumentando la pressione sui piani pubblici. Tuttavia, promuovere investimenti in tecnologie come la certificazione della sicurezza antincendio o materiali resistenti alle intemperie può ridurre la vulnerabilità degli edifici, contribuendo a contenere i costi delle assicurazioni. Allo stesso tempo, strumenti di modellazione più accurati possono aiutare a distribuire i rischi in modo più equo, facendo pagare di più a chi vive in aree a rischio elevato ma riducendo i costi per le zone meno esposte. È fondamentale, però, che queste strategie siano accompagnate da politiche a lungo termine per mitigare il cambiamento climatico, riducendo così alla radice l’impatto degli eventi estremi.
La lezione di Los Angeles: il costo dell’inazione
Gli incendi che devastano Los Angeles ci ricordano che ignorare il legame tra cambiamento climatico e mercati assicurativi non è più un’opzione. L’assicurazione sulla casa, essenziale per la sicurezza economica delle famiglie e la stabilità del mercato immobiliare, deve adattarsi a una realtà climatica in rapida evoluzione. Solo attraverso interventi coordinati tra pubblico e privato possiamo garantire che le polizze rimangano accessibili, sostenibili e adeguate a proteggere le comunità da un futuro sempre più incerto.Riccardo Pallotta ©