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In evidenza Viaggio nell'Italia della memoria

PIEMONTE: LE MILLE SFUMATURE DI UN BOUQUET PREZIOSO

Una regione complessa e densa di contrasti, ma ricca di fascino e bellezza da assaporare lentamente

di Alberto Piastrellini

Dici Piemonte e subito si pensa a Torino e il salto successivo è con l’industria automobilistica; a quel punto i gradi successivi sono tutti sul tenore dell’industrializzazione selvaggia, del grigiore degli anni ’50-’60-’70, dell’immigrazione dalle zone più rurali d’Italia, delle lotte operaie.
Forse qualcuno immaginerà un luogo più storico e letterario, quello delle tele e delle oleografie celebrative ottocentesche e dei salotti borghesi di gozzaniana memoria, il luogo della rivoluzione nell’educazione giovanile partito da Don Bosco a Valdocco o la mitologia postunitaria scolastica del Libro cuore.
Pochi sogneranno le dimore storiche, i castelli, i Parchi e i Giardini opulenti gli arredi sontuosi e barocchi delle residenze sabaude.
Gli enoestimatori penseranno ai grandi vini Barolo, Barbaresco, Barbera, Asti spumante, Grignolino, Dolcetto, Erbaluce di Caluso, Gattinara, Nebbiolo (ma sono 45 marchi DOC e 9 le DOCG) e alle preziose cantine storiche, i gourmet al tartufo bianco di Alba; gli sportivi alla Juventus o al Grande Torino, e gli appassionati di montagna alle leggende dell’alpinismo e dello sci nella sontuosa cornice della corona formata dalla catena delle Alpi Marittime, delle Alpi Cozie, delle Alpi Graie, delle Alpi Pennine e delle Alpi Lepontine.
Gli amanti della natura e dell’outdoor possono sognare ambienti, biotopi, habitat diversi nelle centinaia di Km di sentieri e di tracciati che attraversano paesaggi sempre diversi toccando 95 Aree protette regionali (193.367,34 ettari gestiti da 14 Enti strumentali e da enti locali) senza contare la presenza del Parco Nazionale del Gran Paradiso e del Parco della Val Grande per una superficie tutelata di 48.500 ettari. Per coloro che nella spiritualità e nelle tradizioni vedono un modo per rileggere gli eventi del quotidiano ecco aprirsi l’ampio ventaglio rappresentato dai 7 Sacri Monti piemontesi che dal 2003 fanno parte della Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, peraltro tutti Riserve Speciali del sistema di tutela naturale regionale (Riserva speciale del Sacro Monte di Belmonte, Riserva speciale del Sacro Monte di Crea, Riserva speciale del Sacro Monte Calvario di Domodossola, Riserva speciale del Sacro Monte della SS. Trinità di Ghiffa, Riserva speciale del Sacro Monte di Oropa, Riserva speciale del Sacro Monte di Orta, Riserva speciale del Sacro Monte di Varallo).
E come dimenticare il Piemonte delle Langhe, del Monferrato, delle risaie del vercellese, di Novara e della Lomellina, ilPiemontedei grandi fiumi, del Po e dei suoi affluenti…
O il Piemonte del mistero con la sua Torino esoterica in cui la Sacra Sindone convive con gli arcani messaggi alchemici e rosacrociani scritti nella pietra dei monumenti e nelle simbologie dei decori.

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