Si è chiuso uno dei campionati di calcio più avvincenti degli ultimi anni. La vittoria del Napoli, quarto scudetto in bacheca, secondo in tre anni, è stata il premio a una squadra che lo scorso anno sembrava completamente disfatta, dopo la vittoria di due stagioni fa, ma che è stata rivoltata decisamente da un allenatore come Antonio Conte, che sa come si vince (5 scudetti, 3 con la Juve, 1 con l’Inter).
Il successo però è arrivato solo nell’ultima giornata, anzi per oltre 20′ è stata anche concreta la possibilità di essere superati dall’Inter, che ha chiuso a un solo punto in classifica e che si era portata in vantaggio per prima nella partita finale di campionato: prova di un campionato avvincente e combattuto come raramente negli ultimi anni. Non a caso a due giornate dalla fine erano solo sei le squadre che non avevano obiettivi per cui lottare: scudetto, coppe e salvezza erano quasi completamente aperte a più soluzioni. Alla fine in Champions sono andate, oltre al Napoli anche Inter, Atalanta e Juventus, in Europa League la Roma e il Bologna (qualificato per aver vinto la Coppa Italia) e in Conference la Fiorentina, che ha superato la Lazio all’ultima giornata, con i biancocelesti fuori dall’Europa come il Milan. Infine sono retrocesse Monza (già ultimo da qualche settimana), Venezia ed Empoli, dopo quattro anni di serie A e la sconfitta finale, in una sorta di spareggio col Verona.
Il campionato di serie A ha regalato anche buone notizie per il calcio nazionale: era dal campionato 2006-2007 che la classifica cannonieri non vedeva tre italiani sul podio: con le 25 reti dell’atalantino Mateo Retegui, le 19 del fiorentino Moise Kean e le 15 del bolognese Riccardo Orsolini (alla pari con l’atalantino Lookman), anche la nazionale italiana può sperare in un futuro migliore.
Daniele Capello