È distribuito dall’etichetta sarda La Stanza Nascosta Records del musicista e produttore Salvatore Papotto, è un rock-blues fumoso, che sul finale strizza l’occhio al rockabilly
Musica protagonista con l’uscita del singolo ‘Città vuota’ prevista il 6 dicembre 2024. Conviene ricordare che ‘Città vuota’ è firmato dal duo Palazzo Rosa, apripista dell’album ‘Tanto vale’, progetto che verrà pubblicato digitalmente in due parti e successivamente, per intero, su supporto fisico. ‘Città vuota’, distribuito dall’etichetta sarda La Stanza Nascosta Records del musicista e produttore Salvatore Papotto, è un rock-blues fumoso, che sul finale strizza l’occhio al rockabilly.
Luca, che messaggio contiene ‘Città vuota’?
«’Città vuota’ contiene, più che un messaggio, la fotografia di un periodo in cui nella vita spesso si rimane coinvolti: il vortice del loop. Quando ti alzi e sai che farai le stesse cose di ieri, ma con meno energia; incontrerai le stesse persone di ieri, ma senza più entusiasmo. Alla fine ti senti dominato dall’alto, mosso come una pedina di legno sul tabellone. Però c’è anche la speranza che tutto possa cambiare da un momento all’altro, con la tenacia e un po’ di fortuna. O magari con un doppio 6».
Il cantautore in questo momento storico come viene percepito dalle persone?
«Credo che in Italia ci sia ancora molto rispetto per i cantautori. C’è stima dell’artista che costruisce da sé una canzone, soprattutto se cerca di scavare nella quotidianità e nelle avversità che affrontano le persone, e non per forza (o almeno non solo) nelle loro relazioni amorose, come invece fanno i tre quarti dei brani pubblicati ogni anno. Le canzoni d’amore non finiranno mai (e meno male!), ma grazie a certa musica d’autore la saturazione è ogni tanto interrotta a favore di altri temi e di altre atmosfere».
Nel singolo alludete alla routine. Come gestirla per vivere con creatività?
«La routine, purtroppo, è necessaria. Con i suoi ritmi frenetici, con le sue spirali, con le sue dosi sempre più massicce di stress, con la sua produzione e dispersione di denaro. Parlarne e scriverne, quindi, è già un esorcismo a questo destino. In più trasformarla in un brano ti aiuta a superarla. Nel momento in cui la nostra mente è impegnata a creare qualcosa, che sia un racconto, una canzone, un dipinto, significa assentarsi dalla propria routine, lasciare che vada avanti da sola, non rassegnarsi al suo loop, in definitiva “vivere”».
Rock, pop, blues. Quali generi musicali caratterizzano ‘Città vuota’?
«È una canzone ricca di pulsioni swing, pur contaminate dai nostri ascolti: il rock, il blues e soprattutto il cantautorato italiano. Però è uno swing inteso proprio come gesto: il ciondolare, che è quello che fa il protagonista del brano, da una strada all’altra. Molto divertente è stato per noi scoprire che ogni ascoltatore dà sensazioni, sfumature e assonanze diverse al brano. Alla fine, quando una canzone diventa di pubblico dominio, e comincia a viaggiare da sola, smette di essere la nostra. E non c’è niente di più intrigante, è lo stimolo più grande per continuare a lavorare».
Palazzo Rosa
È un duo nato a Sassari negli anni Dieci del ventunesimo secolo. Luca Dore (voce e chitarra) e Alessandro Budroni (voce, pianoforte, armoniche, chitarra) si muovono dentro le soffitte e gli scantinati della musica d’autore. I protagonisti dei loro brani devono spesso salvarsi da un destino avverso, dallo spaesamento e dalla miseria, da donne violente o vedove protettive, da minacciose pleuriti e città vuote. Palazzo Rosa è un luogo fatiscente e psichedelico al contempo, angusto sì, ma ricco di vita e di personaggi appassionati.
Il progetto musicale
Vuole sposare la Linea rosa del cantautorato, desiderosa di non abbandonare il discorso sul racconto del sociale, ma guardato di sbieco, intriso di ironia e di amore per il grottesco. Le sonorità richiamano al gusto artigianale del costruire canzoni, per vestirle non con abiti à la page ma con tutto quello che si trova nell’armadio di un condominio degli anni ‘70. Per questo, nell’ultimo lustro di concerti live, hanno sparso, nell’aria di piccoli locali e snack bar, essenza di naftalina e vino rosso a favore di tutti i loro affezionati seguaci.
Link videoclip: https://www.youtube.com/watch?v=_RLwS-Dlh7U
Credits brano
Alessandro Budroni: Voce, Piano/Tastiere, Armonica
Luca Dore: Voce, Chitarre
Fabrizio Murgia: Batteria
Arrangiamenti: Alessandro Budroni e Luca Dore
Mixaggio e Master: Salvatore Papotto
Credits video
Regia: Irene Franchi
Montaggio: Irene Franchi
Riprese: Roberto Cadeddu
Color correction: Roberto Cadeddu
Francesco Fravolini