Le locustelle e i forapaglie appartengono alla famiglia dei Silvidi, uno dei gruppi che raccoglie alcune delle specie più complesse da identificare. In Italia il gruppo delle locustelle comprende tre specie, quello dei forapaglie altrettante, ma non tutto è così lineare: il Forapaglie macchiettato, nonostante il nome italiano, appartiene al genere Locustella (L. naevia). Ha un piumaggio brunastro poco appariscente e molto mimetico (come tutti gli uccelli di questo gruppo) ma con evidenti macchie nerastre sulle parti superiori e sul sottocoda. È una specie migratrice in Italia senza conferme certe di nidificazione.
Simile, ma dal colore uniforme, è la Salciaiola (L. luscinioides), specie nidificante con poche centinaia di coppie.
Accidentale invece è la Locustella fluviatile (L. fluviatilis), di cui sono note quattro osservazioni in Italia (più altrettante da verificare): specie diffusa tra Polonia e Russia, si differenzia dalla Salciaiola per il sottocoda lunettato, gola e petto striati.
Appartengono invece al genere Acrocephalus le altre tre specie. Il Forapaglie comune (A. schoenobaenus) è specie nidificante rara e migratrice: dal piumaggio bruno-fulviccio striato di scuro, possiede un evidente sopracciglio bordato di nero superiormente.
Molto simile, ma presente anche in inverno, è il Forapaglie castagnolo (A. melanopogon), caratterizzato da tonalità poco più scure e mascherina facciale più scure del precedente, con calotta e redini nerastre a contornare il sopracciglio.
Infine il Pagliarolo (A. paludicola) è la specie più rara tra queste: un tempo migratore regolare, ha subito negli ultimi decenni un netto calo demografico nelle aree di nidificazione nell’Est Europa. Simile al Forapaglie comune, ha toni più chiari di piumaggio, con una stria chiara ulteriore sul capo e due evidenti sul dorso.
Per tutte queste specie, data la loro elusività e somiglianza, è più facile l’identificazione tramite l’ascolto dei canti.
Daniele Capello