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L’emergenza climatica è un’offesa a Dio

Non se ne parla o comunque se ne parla pochissimo e male dei disastri ambientali causati dall’uomo che non tiene conto che la natura esiste per volontà di un Creatore. Ma lo sanno bene, al di là di ogni dubbio, gli illuminati che la natura è emanazione di Dio, così come lo è il nostro piccolo pianeta, il cielo, le stelle e gli immensi universi. Ce lo spiegano, ce lo ripetono, ma siamo distratti.
Sotto il profilo scientifico, gli studiosi dicono che possiamo beneficiare ancora per poco di un tramonto, un’alba o una catena montuosa innevata, meno dei profumi emanati dai boschi ancora immuni al virus umano, il più letale, e dei frutti rimasti che ad ogni alternarsi di stagione dai campi arrivano nei mercati; i laghi, i fiumi e i mari, purtroppo, sembrano irrecuperabili, violentati dal brutale accanimento dello sviluppo ad ogni costo.
Le città si sono quasi completamente deossigenate, sindrome di un’ipossia in agguato dietro l’angolo. Non è ancora la catastrofe definitiva, ma ci siamo dentro come sull’orlo di un precipizio.
Gli scienziati da circa trent’anni ci dicono che siamo al confine con la 6° estinzione di massa, dovuta alla crisi climatica ed ecologica più imponente della storia disumana. Secondo l’ONU il 75% dell’ambiente terrestre è stato gravemente alterato dall’azione antropica, l’impatto su quello marino arriva al 66%. Sì, se non si riducono le emissioni di CO2 siamo destinati all’estinzione. I governi lo sanno, le potenti lobby economiche pure e valutando che non c’è più ritorno si illudono che ci possa essere un esodo riservato a loro e ai soliti noti rockfeller, nascosti sotto mentite spoglie, gli stessi che hanno  causato le ferite “a Dio”.
Tutto questo sta scatenando proteste guidate da singoli cittadini diventati milioni (vedi Greta Thunberg) e da grandi organizzazioni, tra queste ultime la più attiva è Extinction Rebellion, un movimento internazionale non violento presente in 68 Paesi con più di 1.110 gruppi locali. Gli attivisti di XR meglio di molti altri interpretano fattivamente il malessere del nostro pianeta, dicono che  “Non esiste ripartenza per un pianeta morto” e indicano attendibili soluzioni tra le quali: dichiarare la verità sulla situazione dell’emergenza climatica e informare la popolazione sul collasso climatico ed ecologico in corso; agire con azioni immediate per fermare la distruzione degli ecosistemi e della biodiversità e azzerare le emissioni di gas serra entro il 2025; infine i governi devono facilitare la formazione di assemblee di cittadini demandando loro anche poteri decisionali per le misure da attuare sulla giustizia climatica ed ecologica.

Quelli di XR, in Italia, li trovi ovunque, dal parapetto di Sant’Angelo a Roma (06.06.2020) per comunicare lo stato di estremo pericolo in cui versa l’umanità a causa della crisi climatica ed ecologica, al flashmob di Torino (01.06.2020) per denunciare che: “Non stiamo andando verso la catastrofe, siamo nell’istantaneità della catastrofe”. Puntualizzando che: “la scienza ce lo dice da oltre 30 anni, senza essere ascoltata. – pertanto – I governi di tutto il mondo hanno il dovere morale di agire ora: se non sarà attuato un cambio sistemico e una transizione ecologica l’umanità verrà presto decimata dagli effetti diretti e indiretti del collasso climatico! Ed il Covid-19 è solo un’anticipazione del collasso del Pianeta”.
È la cronaca di una morte annunciata, un’offesa a Dio il risultato dell’inerzia e dell’irresponsabilità dei governi mondiali!
Scrive l’arcivescovo Desmond Tutu: <<In Sudafrica usiamo la parola “ubuntu” che significa “io sono perché tu sei”: i miei successi e i mei fallimenti sono legati ai tuoi. Si può fermare il cambiamento climatico, tu e io abbiamo la responsabilità di farlo, perché ci è stato affidato da Dio>>.

Bruno Cimino

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