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Arte & Cultura

Le due leggende di Alleghe II parte

Come abbiamo visto nella prima parte di questo articolo le leggende che riguardano il paesino di Alleghe sono due la prima riguarda la nascita del lago mentre la seconda riguarda alcuni fatti di cronaca nera.

Nel maggio del 1933 una ragazza che faceva la cameriera nell’albergo centrale di Alleghe fu trovata morta in una delle stanze che stava pulendo. 

A trovarla fu la figlia dei proprietari dell’albergo che dette subito l’allarme.

Secondo i proprietari dell’albergo la giovane si era suicidata ingerendo prima della tintura di iodio e poi non resistendo al dolore si era tagliata la gola con un rasoio, tuttavia entrambi gli oggetti furono trovati a qualche metro di distanza dal cadavere.

L’autopsia però rivelo che nello stomaco della ragazza erano presenti tracce di tintura di iodio e per questo venne confermato il suicidio ed il caso fu archiviato 

Successivamente il macellaio del paese si sposò con una ragazza anch’essa benestante in un matrimonio combinato dalle due ricche famiglie. 

Gli sposi però fecero ritorno prima del tempo dalla luna di miele e la ragazza chiamò sua madre per farsi venire a prendere ad Alleghe ma fu trovata morta nelle acque dell’imbarcadero. 

All’inizio si penso ad un episodio di sonnambulismo anche se sul corpo furono trovati dei lividi sospetti tuttavia la successiva autopsia confermò la morte per annegamento per cui il caso venne archiviato. 

Nel 1946 sempre ad Alleghe due coniugi vennero uccisi a colpi di pistola mentre stavano tornando a casa dopo la chiusura del loro negozio. 

Nessuno vide niente o fece caso ai colpi sparati visto che la guerra era finita da poco. 

I corpi furono trovati il giorno dopo senza l’incasso del giorno prima e senza la presenza degli orecchini indossati dalla donna. 

Del delitto fu accusato un latitante evaso dal carcere prima della condanna in contumacia per un altro omicidio dal quale poi sarebbe stato assolto. 

Anche questo delitto fu poi archiviato come omicidio a scopo di rapina a carico di ignoti. 

Tuttavia grazie all’articolo di un giornalista, un brigadiere dei carabinieri espose dei dubbi su questi omicidi ai suoi superiori che decisero di aprire un’indagine. 

Il brigadiere si recò in incognito ad Alleghe trovando lavoro come operaio e frequentando le osterie del paese. 

Qui raccolse informazioni che sostenevano che la morte dei coniugi fosse per qualcosa che avevano visto e fecero anche il nome del possibile colpevole. 

Il brigadiere contattò il sospettato con la scusa di volergli proporre un affare in cui erano necessari uomini in grado di sparare. 

A seguito di ciò il sospettato venne convocato in caserma e qui arrestato. 

Interrogato rivelò il nome dei responsabili dei delitti portando all’arresto della figlia dei proprietari dell’albergo, di suo marito e del macellaio.

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