Chiacchiere, frappe, bugie, cenci… questi sono alcuni nomi dati a questi deliziosi dolcetti fritti a forma di nastri ritorti e cosparsi di zucchero a velo che tanto vanno in questo periodo.
Pare che la loro tradizione risalga ai frictilia dell’Antica Roma con dolci fritti nel grasso animale che venivano preparati proprio nel periodo che nel calendario romano corrispondeva al carnevale, ossia i Saturnalia.
Di questi dolci già nell’antica Roma si teneva a farne in grande quantità perché dovevano durare fino alla Quaresima e perché il dolce veniva servito alla folla che si riuniva in strada per festeggiare il carnevale, proprio per questo se ne preparavano grandi quantità tenuto anche conto del costo molto basso delle materie prime.
Ma perché si chiamano chiacchiere in alcune zone di Italia?
La spiegazione risale al tardo 700 a Napoli e i protagonisti sono la Regina Margherita di Savoia e Raffaele Esposito il pizzaiolo che inventò la pizza margherita in onore della regina di Savoia appunto.
Pare che la regina avesse chiesto al pizzaiolo oramai divenuto cuoco di corte dei dolcetti da gustare in compagnia degli ospiti di corte.
Il pizzaiolo allora colse la palla al balzo e inventò questo dolce chiamandolo chiacchiere proprio per l’esigenza di convivialità delle Regina.
Tuttavia per quanto la spiegazione sia simpatica pare che sia una leggenda e che l’origine del nome sia tuttora ignoto.