Francesco Taliercio a bordo della sua barca “Il Destriero” con eco si racconta e racconta la sua isola.
La terra dove si nasce ha una essenza universale indipendentemente dal dove, la sua valenza intesse i rapporti tra i natii nella tela della comunità oggi più di ieri,nel nome della rimonta delle tradizioni, usi e costumi, sbocchi futuri, turismo.
Breve storia di chi è stato bambino a Ventotene , Golfo di Gaeta, isola dell’arcipelago pontino, insieme a a Ponza, Palmarola, Zannone, Gavi e Santo Stefano, gioielli laziale.
Sviluppata in lunghezza per 1,9 km, la costa si estende per circa 3 km,altezza massima 139 metri l.m. cima di un vulcano marino profondo 700 m.
Potere energizzante del mare il timone di questo giovane marinaio del Mare Nostrum, si perde nei fondali delle emozioni, tra ricordi, concretizzazioni e sogni nel cassetto.
Ma quale è il ritratto di Francesco, per gli amici Spadino?
Il mare del vicino non è sempre più blu, anche se causa crisi economica e globalizzazione fischia il vento ed infuria la bufera, questo ragazzo investe sul suo territorio quello circondato da un “mare sempre più blu”.
Invitata sulla sua imbarcazione, circumnavigando spiega roccia dopo roccia una costa che lui conosce nel dettaglio , cambiamento del colore dei fondali , mostra i siti storico-archeologici come Villa Giulia fatta costruire dall’Imperatore romano Augusto nel primo sec a.C. quando l’isola si chiamava Pandataria ( in greco “dispensatrice di ogni bene”).
Isola di confino già dai tempi antichi, l’Imperatore ci esiliò la figlia ed altre matrone romane , giudicate dai cattivi costumi.
Le Sconciglie scogli noti alla mitologia dimora delle sirene che ammaliarono Ulisse ( Ventotene passo per le berte maggiori con il loro verso straziante, verosimilmente le sirene in prima battuta ebbero il corpo di uccello e non di pesce, l’isola si trova di fronte al Circeo, si deduce, così che la Maga Circe nell’ammonimento indicasse proprio queste creature).
Proseguendo si possono ammirare le cave di tufo dei Borboni grazie ai quali l’isola si ripopolò nel ‘700 e famiglia alla quale si deve la costruzione del Carcere dell’Isola di Santo Stefano, ancora una volta in gioco il confino.
Spadino invita poi a guardare l’orizzonte: Ponza ed Ischia fanno da scenario.
Dispiaciuto, affranto e nostalgico spiega di calette e spiagge dove severe ma giuste ordinanze, ne negano il raggiungimento da terra quanto via mare a causa di frane di falesie, costoni e pareti rocciose.
Sperando in un provvedimento mirato non desiste, auspica che venga messo il tutto in sicurezza non solo attraverso un cartello ma con la creazione di interventi di stabilità, progettazione, agibilità.
Isola di origine vulcanica come dimostra un incidente stratigrafia delle rocce, erosione oltre che eolica primariamente marina, nella mappa italiana dei dissesti idrogeologici , Ventotene rappresenta una delle situazione geomorfologicamente instabile (tra gli ultimi crolli quello al cosiddetto Moggio di terra).
Decimo di dieci figli della famiglia locale più numerosa ,cresciuto al porto data l’attività del papà conosciuto con l’epiteto di “l’ultimo dei Fenici”.
Personaggio e protagonista Taliercio senior ha investito la sua capacità di districarsi su un supermercato marino per servire le barche turistiche.
Ed è così che Teliercio junior,da quando ha otto anni nell’affascinante Porto Romano tra reti e grotte,diviene il suo principato, principato di un principe di mare, il faro il suo castello immaginario (costruito nel 1891 gestito dalla Marina Militare).
Con umiltà si accosta al mondo del lavoro , pulisce barche e le pilota nel porto, arrivano gli aspirati 16 anni può navigare timonando fuori, 18 anni patente nautica, a ventisei formalizza un’attività.
Naviga con il suo bianco Destriero “puledro ma purosangue”, le sue redini il timone.
A largo ci invita a guardare verso la costa un sentiero impervio che da da bambino percorreva per andare a pesca con la sua piccola canna.
Per lui la sua isola è vita, ne riconosce le potenzialità sia in mare che a terra, pesca e agricoltura, prodotti tipici (le lenticchie già apparse in questa rivista, finocchietto liquore del posto).
Imprenditore affermato ai suoi coetanei augura di rintracciare gli ingredienti e munirsi di iniziativa e volontà, solo così si fissano le fondamenta del reame.
Sacrifici? Si da aprile ad ottobre tra cantiere e mare, cura la sua barca come un piccolo infante, red carpet per i turisti con preparazione e professionalità.
Ma Francesco non si risolve qui! Radicato, consapevole che il porto e il mare fanno sbarcare ma imbarcare, fautore dell’importanza di andar oltre frontiera, nei mesi in cui l’isola non gli può dare ciò per cui sta investendo, varca il confine.
Oltremare? Il cuore lo porta in capitale nei mesi invernali.
Ed è così che termina questa favola, fatta di principi e principesse, destrieri, fari e Castel Sant’Angelo…
Essenziale, sintetico ma dettagliato racconta la sua Ventotene dal mare!
Se passate per le Pontine francescotaliercio708@gmail.
By Laura Tenuta