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La vita come la vorrei

by Bruna Fiorentino

Forse l’unica domanda alla quale sarebbe da presuntuosi aspettarsi una risposta assodata è se i giovani siano preoccupati riguardo al futuro. Eppure, piaccia o no, è nelle loro mani.

Circoscrivendo un’area geografica, quella italiana, ed esplorando come la singola persona desidererebbe si sviluppasse la propria vita, altro non possiamo fare che affidarci alle statistiche e alle cronache che ci parlano di una realtà sociale esageratamente contradditoria.

Prima della fine degli studi, ogni ragazza e ragazzo ha in mente, seguendo magari una propria aspirazione, un programma, un’idea su come vorrebbe si sviluppasse la propria esistenza. Lo status familiare, a volte, può agevolare o vanificare le aspettative.

Durante la crescita si modellerà, poi, il carattere, l’educazione, possono nascere stati di ribellione e plagio e si scoprirà che il futuro è di solito un’incognita, addirittura una sorpresa.

Da queste basi si parte per raggiungere il lavoro preferito e in quale città si vorrebbe vivere che sono i due punti principali verso i quali i giovani affidano i propri sogni.

In generale, se chiediamo ad uno studente quale professione vorrebbe intraprendere, la risposta quasi sempre riguarda professioni quali il medico e l’ingegnere. Ma laddove ci sono elementi di tendenza e capacità innate, spesso sollecitate dall’ambiente circostante, ecco che troviamo il calciatore, l’attore, il giornalista, il cantante e attività simili.

Ma qual è la realtà?

In termini di percentuale alcune professioni coinvolgono una buona fetta di giovani, per esempio estetisti e parrucchieri: età media 39 (73,3% di donne); dipendenti di bar e ristoranti: età media 39 (51,4% di donne); addetti alle vendite: età media 38 (63,8% di donne); forze armate: età media 37,7 (5% di donne).

Purtroppo tra le professionalità tecniche mancano informatici, tornitori, fresatori, manutentori, saldatori, muratori, operai metallurgici, fabbri, costruttori di utensili, artigiani e operai di diverso tipo.

Difficile trovare aspiranti idraulici, meccanici, elettricisti, imbianchini, barbieri o falegnami che sono mestieri, questi, svolti da manodopera straniera, così come sempre secondo l’Istat, sono le attività richieste che riguardano badanti, servizi di pulizia di uffici e negozi, magazzinieri, livelli esecutivi nei servizi sanitari e sociali, addetti alle mense, custodi, camerieri, cassieri, autisti.

Tra i settori in crescita spiccano tecnologia, sostenibilità, assistenza sanitaria e turismo, ambiti in cui l’innovazione sta aprendo nuovi scenari.

Dal serio al faceto, c’è anche una percentuale di persone che cerca lavoro e prega Dio di non trovarlo. Di pari passo emerge il precariato, il lavoro di ripiego o il doversi accontentare di una qualsiasi scelta pur di guadagnare qualche euro.

E la vita “come la vorrei” rimane spesso una mera amara realtà.

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