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La rage room, un canale di sfogo all’aggressività

Dal Giappone approda anche in Italia la stanza dove si può spaccare tutto.

L’espressione della rabbia attraverso la violenze non è tollerata a livello sociale. Eppure di tensione, stress e rabbia se ne accumula davvero parecchio. Non è possibile ne salutare reprimere sempre e completamente questi impulsi, per questo motivo una persona psicologicamente in salute tende ad attuare un meccanismo di difesa definito da Freud “sublimazione”. Questo è funzionale a proteggere la mente da una tensione eccessiva, che genererebbe un trauma mentale, prevedendo che i nostri impulsi socialmente inaccettabili trovino soddisfacimento in una maniera alternativa a quella suggerita dall’istinto e tollerati dalla nostra cultura (per es. una persona violenta che incanala i suoi impulsi praticando il pugilato). Oggi si ha un nuovo canale di sfogo alla nostra aggressività offerto dalla società: la rage (o anger) room, una stanza dove si può accedere a pagamento e letteralmente rompere tutto. La prima stanza del genere, guarda caso, è nata negli anni ’90 in Giappone, paese dagli intensi ritmi lavorativi e la cui cultura lascia davvero poco spazio alle manifestazioni emotive. Da quel momento queste stanze si sono diffuse sempre più in tutto il mondo a cominciare dagli USA. La prima in Italia è nata a Legnano, si compone di una reception e una stanza di 18 metri quadri dove dare libero sfogo alla propria aggressività. L’ambiente viene allestito a seconda delle preferenze dei clienti, con numero e tipologie di oggetti di vario tipo e legati ad uno specifico listino prezzi: tanti più oggetti si desidera trovare, tanto più sarà alto il costo. La stanza si può prenotare per telefono o online, una volta sul posto si può entrare soli o in coppia e prima dell’ingresso si viene dotati di protezioni di vario genere come ginocchiere, casco ed occhiali.

Glenda Oddi

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