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La nuova misura chiamata “Reddito Alimentare” per il 2025

Quali sono i quattro comuni capoluogo coinvolti 

Porta il nome di “Reddito Alimentare” la nuova iniziativa, di matrice ministeriale, volta all’inclusione sociale e al contrasto della deprivazione materiale. La misura consiste nella distribuzione gratuita di alimenti invenduti, ma ancora idonei al consumo, donati dagli operatori del settore alimentare aderenti all’iniziativa. La finalità ha quindi una duplice valenza: combattere lo spreco alimentare e dare supporto alle persone in stato di grave bisogno.

Per la sperimentazione triennale del Reddito Alimentare sono già stati individuati i Comuni pilota. Si tratta dei comuni capoluogo delle Città Metropolitane di Genova, Firenze, Napoli e Palermo. L’iniziativa prevede altresì il coinvolgimento di soggetti pubblici e enti del Terzo Settore già attivi nel citato ambito. Con l’avvio delle attività progettuali, le persone che versino in stato di reale bisogno potranno fare richiesta di aiuti alimentari rivolgendosi ai soggetti aderenti alle diverse iniziative progettuali.

“Per consentire il corretto tracciamento dei prodotti alimentari e delle fasi di presentazione gestione, controllo e rendicontazione dei progetti – si legge nella pagina web dedicata –  è stato sviluppato un sistema informativo gestionale specifico”. Va altresì detto che tale sistema informativo gestionale è di uso esclusivo dei Comuni capoluogo delle Città Metropolitane, non dei privati cittadini. Lo stesso dicasi per la casella di posta istituzionale supporto.redditoalimentare@lavoro.gov.it che quindi non deve intendersi destinata alla raccolta di richieste di supporto alimentare.

In attesa che la misura dalla fase teorica passi a qualle pratico-attuativa, si può dire che nel mese di febbraio 2025 si è tenuto un primo incontro congiunto con i rappresentanti delle quattro città beneficiarie della sperimentazione. A seguire un “webinar rivolto ai soggetti donatari coinvolti nella sperimentazione, in cui sarà illustrato il funzionamento del sistema informativo che dovrà essere utilizzato anche per il tracciamento dei beni alimentari donati e distribuiti”. Questo lo stato di avanzamento del neo progetto così come pubblicato all’interno della web page istituzionale di cui al presente link

Di Maria Teresa Biscarini

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