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Ambiente & Società

La guerra commerciale e i dazi di Trump

un ostacolo alla transizione energetica globale

La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, intensificata dai dazi imposti dall’amministrazione Trump, sta creando ostacoli significativi alla transizione energetica globale. Le recenti decisioni dell’ex presidente degli Stati Uniti hanno alterato profondamente gli equilibri economici e geopolitici delle tecnologie verdi, con effetti a catena sull’industria globale e sugli obiettivi climatici. Tra le vittime principali di questa nuova ondata protezionistica c’è il fotovoltaico. Nonostante gli Stati Uniti abbiano raggiunto una capacità interna di produzione di moduli fotovoltaici pari a circa 50 Gigawatt, la filiera dipende ancora in larga parte dalle importazioni, soprattutto per materiali e componenti chiave come polisilicio e celle solari. I nuovi dazi, con rincari fino al 49%, fanno lievitare i prezzi di installazione, minacciando la sostenibilità economica dell’intero comparto.

Eolico e batterie al litio: settori in difficoltà

Non solo il fotovoltaico, ma anche l’energia eolica è sotto pressione. I dazi imposti da Trump hanno aumentato il costo delle turbine eoliche, riducendo potenzialmente le nuove installazioni. La sospensione dei nuovi contratti di locazione per l’eolico offshore ha provocato ritardi significativi nei progetti eolici marini. Un’altra area critica è rappresentata dalle batterie al litio per l’accumulo energetico. I nuovi dazi porteranno il carico fiscale complessivo su queste batterie all’82% entro il 2026, soffocando l’espansione dell’accumulo e compromettendo la stabilità della rete elettrica.

Le contromisure di Cina, Unione Europea, Giappone e India alterano gli equilibri geopolitici, spingendo alla diversificazione delle fonti energetiche. L’incertezza normativa frena gli investimenti, rallentando la transizione verso energie rinnovabili. L’introduzione dei dazi da parte di Trump ha sollevato preoccupazioni sul futuro della transizione energetica globale, minacciando in particolare i settori emergenti legati alla sostenibilità, come batterie, fotovoltaico ed eolico.

L’assurdità dei dazi su isole disabitate e il rischio di una guerra economica

Inoltre è importante sottolineare l’assurdità di alcuni dazi imposti da Trump, incluso quello su isole come Heard e McDonald, abitate solo da pinguini. Questo aneddoto evidenzia come l’approccio protezionistico del presidente statunitense abbia avuto implicazioni non solo economiche, ma anche geopolitiche e ambientali. Oltre a creare ostacoli alla transizione energetica, questi dazi hanno bruciato miliardi di dollari di investimenti, risparmi e fondi pensione. Gli investitori, trovandosi di fronte a un clima di incertezza e costi in aumento, hanno dovuto rivedere le loro strategie, subendo perdite significative. Inoltre, il rischio di una vera e propria guerra economica è concreto: se Cina e Unione Europea dovessero rispondere con ulteriori dazi, come sembrerebbe, si innescherebbe una spirale di protezionismo con conseguenze devastanti per l’economia globale. Notizia proprio degli ultimi giorni è che la Cina ha annunciato l’imposizione di dazi al 34 per cento sulle merci importate dagli Stati Uniti a partire dal 10 aprile.

Riccardo Pallotta©

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