Bruxelles, 20 maggio 2025 – One Health Foundation al Parlamento Europeo: “La legge sul ripristino della natura va integrata con progetti per la prevenzione e il benessere umano”
In Europa, circa il 14% di tutti i decessi è legato a fattori ambientali, in particolare all’inquinamento atmosferico. Un dato che parla chiaro e impone una riflessione urgente: la salute delle persone è inscindibile dalla salute dell’ambiente. È in quest’ottica che si colloca la nuova “Legge europea sul restauro della natura”, approvata nel giugno 2024 e già in vigore. Una norma ambiziosa, nata per ripristinare gli ecosistemi degradati, ma che secondo la One Health Foundation può e deve diventare anche uno strumento strategico per la prevenzione sanitaria e la tutela della salute pubblica.
Ripristinare la natura per tutelare la salute: l’appello di One Health Foundation
Nel corso di un convegno che è stato organizzato al Parlamento Europeo di Bruxelles, su invito dell’europarlamentare Matteo Ricci, la One Health Foundation ha lanciato un appello forte e chiaro alle istituzioni italiane ed europee: rendere operativa la nuova legge sul restauro della natura prevedendo progetti mirati alla salute, secondo un approccio integrato One Health. “La salute e il benessere degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente sono strettamente interconnessi, ha dichiarato Rossana Berardi, presidente della Fondazione e ordinario di oncologia medica all’Università Politecnica delle Marche. Ben venga il ripristino degli ambienti in cui viviamo, ma va dato più spazio alla promozione della salute, alla prevenzione delle gravi malattie e a stili di vita sani”.
La legge UE sul restauro della natura: un’opportunità anche per la sanità pubblica
Approvata in via definitiva il 17 giugno 2024 ed entrata in vigore il 18 agosto dello stesso anno, la legge europea sul restauro della natura fissa obiettivi ambiziosi: ripristinare almeno il 30% degli habitat in cattive condizioni entro il 2030, il 60% entro il 2040 e il 90% entro il 2050. La norma riguarda anche gli ambienti urbani, forestali e agricoli, imponendo interventi come il recupero di torbiere drenate e la piantumazione di tre miliardi di alberi. Ma per la One Health Foundation, il provvedimento può e deve andare oltre l’ambientalismo, diventando anche una leva per ridurre le disuguaglianze sanitarie, migliorare la qualità dell’aria e prevenire malattie croniche e degenerative.
Ambiente, salute e prevenzione: l’approccio One Health
Il paradigma One Health, che riconosce l’interdipendenza tra salute umana, animale e ambientale, è sempre più al centro delle politiche sanitarie globali. “Molte patologie, tra cui tumori, malattie respiratorie e cardiovascolari, sono direttamente collegate all’inquinamento dell’aria, ha ricordato Berardi. Investire nella qualità ambientale significa prevenire le malattie e migliorare il benessere complessivo delle persone”. Un concetto ribadito anche da Roberto Danovaro, ordinario di ecologia all’Università Politecnica delle Marche e membro del Comitato Scientifico della Fondazione: “La legge europea può avere effetti positivi anche economici e sociali. In Italia esistono centinaia di siti contaminati, veri e propri focolai di rischio oncologico. Intervenire significa disinnescare bombe ecologiche che minacciano la salute pubblica”.
Dal 2023, la One Health Foundation ha promosso in Italia oltre 6.000 visite mediche gratuite, vaccinazioni per soggetti a rischio e attività di informazione e sensibilizzazione. “Siamo qui a Bruxelles per portare la nostra esperienza e chiedere che anche le istituzioni centrali e locali siano coinvolte nella tutela della salute umana e animale”, ha spiegato Mauro Boldrini, vicepresidente della Fondazione. “Vogliamo valorizzare quanto fatto sul territorio e mettere le nostre competenze a disposizione del processo legislativo europeo”.
L’importanza della multidisciplinarietà: serve una nuova generazione di professionisti
Secondo i membri del Comitato Scientifico della Fondazione, tra cui Alessandro delle Donne e Nicla La Verde, è fondamentale formare professionisti capaci di operare in modo integrato nei campi della medicina, della veterinaria, dell’ecologia, delle scienze sociali e dell’economia. “Il ripristino della natura, se condotto secondo l’approccio One Health, può garantire benefici diffusi: dalla riduzione dell’esposizione a sostanze cancerogene alla sicurezza alimentare, fino al miglioramento della qualità della vita. Per ottenere questi risultati servono competenze adeguate e collaborazione attiva tra istituzioni, enti scientifici e società civile”. Un altro fronte su cui si concentra l’impegno della One Health Foundation è quello dell’innovazione. “Grazie alle tecnologie possiamo creare scudi protettivi contro i virus respiratori umani e animali, riducendo il rischio di trasmissione soprattutto tra le persone più fragili”, ha sottolineato Vincenzo Pompa di E4life, intervenuto al convegno. La salute del futuro si giocherà anche sulla capacità di integrare ricerca scientifica, tecnologia e sostenibilità ambientale.
Riccardo Pallotta©