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Arte & Cultura

IL VOLTO DELL’ILLUSIONE NEL MUSEUM OF SENSES DI MILANO

Chi ha detto che dire museo vuol dire solo arte o fruizione per adulti? E se ci si ricorda che l’arte è percepita solo attraverso i sensi, cosa accade? Essi vengono posti come focus di un intero polo museale. Così in una città che ama sorprendere e reinventarsi, anche un museo può sembrare un gioco. E così, a pochi passi dalla frenesia urbana di Milano, sorge un luogo dove ciò che vedi, tocchi, ascolti e annusi diventa esperienza pura: è il Museum of Senses, un piccolo universo in cui la realtà si piega, si rifrange, e talvolta… inganna. Qui la cultura non si guarda, si sente — nel senso più profondo della parola.

Il Museum of Senses ha trovato casa a Milano non per caso. Città dell’arte, del design, della percezione visiva e olfattiva — basti pensare alla moda e al cibo — è l’ambiente ideale per accogliere un museo che mette in discussione i sensi stessi.

La sua facciata discreta, affacciata su una via secondaria del centro città, non grida né si impone. Eppure, appena varcata la soglia, è chiaro che si sta entrando in un mondo dove nulla è come sembra. Un portale urbano verso l’inaspettato.

Nato con lo scopo di far riflettere sulle meraviglie (e i limiti) della percezione umana, questo museo si inserisce perfettamente nel tessuto culturale milanese, dove l’innovazione è sempre legata all’esperienza.

Cosa nasconde quella facciata minimal? Il Museum of Senses è costruito per sorprendere dall’interno. L’ingresso è già un invito alla scoperta: luci soffuse, percorsi che incuriosiscono, profumi che avvolgono.

Al suo interno, un viaggio guidato dai cinque sensi (e non solo). Stanze che sfidano l’equilibrio, illusioni ottiche che fanno vacillare le certezze visive, percorsi tattili nel buio, tunnel caleidoscopici. Il museo è pensato per grandi e bambini, per giocare, ma anche per meravigliarsi — come non accade quasi mai nella vita quotidiana.

Curiosità da scoprire tra le pieghe dell’illusione

La stanza capovolta: camminerai su un soffitto decorato, mentre le sedie ti osservano dal pavimento. Scattare una foto qui è quasi obbligatorio.

Il tunnel del vento: un passaggio immersivo dove la vista viene meno e il corpo deve affidarsi solo al tatto e all’udito. Un’esperienza che sorprende anche gli adulti più scettici.

L’area olfattiva: piccole ampolle racchiudono profumi e odori da riconoscere — dal cioccolato alla pioggia, dal cuoio al limone. Non tutti sono piacevoli, ma tutti sono evocativi.

La “sedia sensoriale”: un punto di pausa in cui, chiudendo gli occhi, si viene stimolati da luci, vibrazioni e suoni che raccontano brevi storie emozionali.

Un museo che si ricorda… col corpo

Il Museum of Senses non è un museo tradizionale. Non lo si visita: lo si vive. E proprio per questo, la sua presenza discreta nella città lo rende ancora più affascinante: chi lo trova, spesso non lo dimentica più.Per maggiori info: https://www.museumofsenses.it/it/

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