Che lo si chiami turismo responsabile o viaggio sostenibile, l’obiettivo delle Isole Cook rimane lo stesso: garantire che il turismo restituisca almeno tanto quanto riceve, affinché l’arcipelago e la sua popolazione possano continuare a prosperare. Il concetto di “Akaperepereia to tatou parataito, kia vai e motukore uatu” riflette questa visione, puntando alla qualità dell’esperienza turistica e al benessere della comunità locale. Mentre in molte parti del mondo si discute di overtourism, accessi contingentati e tasse per i visitatori, le Isole Cook mantengono con coerenza i loro principi, grazie anche alla loro posizione geografica. Un elemento chiave di questa filosofia è “Mana Tiaki”, un principio che riflette la consapevolezza degli abitanti dell’arcipelago di essere custodi di un patrimonio naturale e culturale inestimabile.
Mana Tiaki: custodi del paradiso
Il concetto di Mana Tiaki invita sia i residenti che i turisti a rispettare e valorizzare il patrimonio dell’arcipelago. Questo approccio si oppone a logiche distruttive, come quelle che spesso si vedono in città d’arte dove, per proteggere monumenti da vandalismi e degrado, si arriva a limitarne l’accesso. Alle Isole Cook, la sostenibilità non è solo una dichiarazione d’intenti, ma si traduce in pratiche concrete come la tutela delle barriere coralline, la gestione responsabile delle risorse idriche e alimentari, e la valorizzazione della cultura locale.
Esempi di turismo sostenibile
Un esempio concreto di questa filosofia è il Reef Explorer Tour, un’iniziativa che destina parte dei ricavi alla pulizia dei fondali marini dalla stella corona di spine, una specie invasiva che minaccia le barriere coralline. Questa esperienza permette ai visitatori di esplorare la fauna marina dell’arcipelago, comprendendo al contempo l’importanza della sua conservazione. Un’altra esperienza significativa è l’Inland Discoveries Walk, un’escursione attraverso l’entroterra di Rarotonga, che permette di esplorare piantagioni locali, attraversare fiumi e ammirare il panorama della costa meridionale. Oltre a offrire un’immersione nella biodiversità dell’isola, il tour sostiene la manutenzione dei sentieri e la conservazione delle aree naturali attraversate. Anche la gastronomia tradizionale rientra nelle iniziative sostenibili. Il programma Progressive Dinner consente ai turisti di cenare nelle case degli abitanti locali, gustando piatti preparati con ingredienti autoctoni. Questo modello permette di preservare le tradizioni culinarie e di supportare economicamente le famiglie locali.
Marae Moana: il più grande parco marino al mondo
Un altro pilastro della sostenibilità delle Isole Cook è Marae Moana, il più grande parco marino del pianeta, istituito per proteggere la biodiversità dell’oceano e promuovere un turismo a basso impatto ambientale. Le escursioni guidate in queste aree protette rappresentano un’opportunità per i visitatori di approfondire la conoscenza degli ecosistemi marini e contribuire alla loro salvaguardia. A sostenere questo modello di turismo responsabile c’è un forte impegno istituzionale.
Il Ministero degli Affari Esteri e dell’Immigrazione (Te Kauono Tutara e te Mana Tiaki) gioca un ruolo centrale nella promozione della sostenibilità dell’arcipelago a livello internazionale, integrandola con le priorità economiche e sociali delle Isole Cook. Attraverso il Piano nazionale di sviluppo sostenibile (NSDP) e l’adesione agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG), il governo lavora per bilanciare crescita economica e tutela ambientale in un contesto geopolitico in continua evoluzione. Le Isole Cook dimostrano che un modello di turismo sostenibile è possibile: un turismo che non si limita a ridurre il proprio impatto, ma che contribuisce attivamente alla salvaguardia del territorio e al benessere della popolazione locale. Un approccio che dovrebbe ispirare anche altre destinazioni nel mondo, per trasformare il turismo in una forza positiva per il pianeta.
Riccardo Pallotta©