Gli incendi boschivi che stanno devastando la California meridionale, in particolare le contee di Ventura e Los Angeles, rappresentano l’ennesima prova di come il cambiamento climatico stia amplificando eventi naturali già pericolosi. Cinque incendi – Palisades, Eaton, Hurst, Woodley e Lidia – hanno bruciato migliaia di ettari di terreno, causando almeno cinque morti e numerosi feriti, lasciando dietro di sé uno scenario apocalittico.
Un ciclo naturale alterato dall’uomo
Gli incendi boschivi sono una parte integrante del ciclo naturale delle foreste, ma negli ultimi decenni le attività umane, sia dirette che indirette, hanno trasformato questi eventi in crisi sempre più intense e distruttive. La quinta valutazione nazionale del clima ha evidenziato come le condizioni più calde e secche create dal riscaldamento globale abbiano favorito periodi di siccità prolungata, infestazioni di parassiti e la conseguente morte di alberi, lasciando un accumulo di materiale infiammabile nelle foreste. Inoltre, eventi di calore estremo e precipitazioni irregolari hanno generato una vegetazione abbondante in primavera, seguita da una rapida essiccazione in estate, trasformandola in un carburante perfetto per incendi di dimensioni sempre maggiori.
Venti di Santa Ana: catalizzatori del disastro
Le raffiche di vento di Santa Ana, che in questi giorni hanno raggiunto velocità fino a 160 km/h, hanno agito come un acceleratore naturale per la diffusione delle fiamme. La combinazione di venti violenti e umidità estremamente bassa ha creato una “tempesta perfetta”, rendendo quasi impossibile contenere gli incendi, come ha sottolineato Chad Hanson, ecologo ed esperto di incendi boschivi.
Secondo il servizio forestale degli Stati Uniti, circa l’85% degli incendi boschivi è causato direttamente dall’uomo, spesso in modo accidentale, ad esempio tramite fuochi da campo incustoditi o scintille da linee elettriche. Tuttavia, la rapida urbanizzazione, che ha spinto la costruzione di abitazioni in aree soggette storicamente a incendi naturali, ha ulteriormente aggravato il problema.
Qualità dell’aria e salute pubblica in pericolo
Gli incendi non si limitano a distruggere foreste e abitazioni: il fumo e le polveri sottili peggiorano significativamente la qualità dell’aria, con gravi rischi per la salute pubblica. L’aumento di eventi estremi legati al cambiamento climatico sta già rendendo alcune regioni degli Stati Uniti meno vivibili, con impatti che colpiscono soprattutto le fasce più vulnerabili della popolazione. Questi incendi sono un monito inequivocabile: il cambiamento climatico non è un problema futuro, ma una crisi in atto. Ridurre le emissioni di gas serra, gestire in modo sostenibile le risorse naturali e adottare politiche di prevenzione più efficaci sono azioni imprescindibili per evitare che eventi come questi diventino la norma.
Mentre Los Angeles si ritrova a combattere contro fiamme fuori controllo e a contare le vittime di questa ennesima tragedia, diventa sempre più urgente un intervento globale per mitigare gli effetti del riscaldamento globale. Ignorare i segnali, ormai evidenti, potrebbe costare molto più caro di quanto possiamo permetterci.Riccardo Pallotta ©