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Arte & Cultura

Il Dry garden degli antichi egizi

Sebbene l’Egitto abbia sempre avuto un clima piuttosto arido non possiamo non notare come gli antichi egizi fossero dei veri e propri esperti di botanica. 

Di questa capacità abbiamo testimonianza dalle numerose pitture che si trovano belle tombe dei nobili e nei templi. 

Ma come facevano a fare queste coltivazioni in condizioni di siccità costante? 

Usando la tecnica della coltivazione a griglia quadrata. 

Praticamente venivano scelte le piante più adatte a seconda della loro funzione, fosse questa estetica, religiosa o alimentare e una volta scelta dividevano il terreno del Nilo in tanti piccoli vasetti all’interno del quale crescevano delle piante con esigenze idriche molto diverse tra di loro. 

In questo modo le piante erano costantemente irrigate ma l’acqua non veniva sprecata inutilmente. 

Le piante venivano annaffiate o mediante canali di irrigazione non più rintracciabili oppure on acqua trasportata in appositi contenitori. 

Un esempio di questo tipo di irrigazione fu rinvenuto in un giardino funerario annesso ad una tomba nobiliare nella sono di Dra Abu el Naga. 

In questa area furono rinvenute varie specie di piante tra cui il coriandolo, dei fiori simili alle margherite, alberi di tamerici e una varietà molto rara di melone verde. 

Tale tecnica è ancora valida malgrado il passare degli anni e viene praticata nelle comunità indigene che abitano nei deserti del sud ovest americano. 

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