L’Associazione Italiana Celiachia suggerisce dieci accortezze per preparare un menu senza glutine in occasione delle festività natalizie
Il decalogo per un menu senza glutine arriva dall’Associazione Italiana Celiachia. Obiettivo? Consigliare le persone celiache per i pranzi che si svolgono durante le festività natalizie. È innegabile che proprio durante questo periodo dell’anno si moltiplicano le occasioni di incontro e condivisione, dove il cibo diventa il comune denominatore. Sono momenti di convivialità tra parenti, amici oppure colleghi che per le persone celiache possono trasformarsi in stress oppure disagio. Per questo motivo l’Associazione Italiana Celiachia, attiva da 45 anni vicino alle persone celiache, ha scritto un decalogo proponendo consigli pratici per informare familiari e amici sulla celiachia.
Le dieci raccomandazioni
Informarsi. Prima di organizzare il menu è fondamentale informarsi sulla celiachia e chiarire eventuali dubbi per evitare equivoci. La scelta del menu. Se in famiglia c’è una persona celiaca è auspicabile definire un unico menu senza glutine. La lista della spesa: quali sono gli alimenti vietati? No a grano (frumento), orzo, segale, farro, couscous, seitan, grano khorasan (spesso commercializzato come kamut®) e tutte le altre varietà di grano. La spesa: non limitarsi ai prodotti per celiaci. La dieta senza glutine è più ricca e varia di quanto si possa pensare. E infatti sono tanti gli alimenti senza glutine: il pesce e la carne, il latte e i formaggi tradizionali, le uova, tutta la verdura e la frutta compresa quella secca, i legumi secchi o in scatola, oltre a tanti cereali e pseudocereali in chicchi come riso, mais, grano saraceno o quinoa. Solo per alcuni prodotti trasformati, come per esempio salse o alcuni salumi, o per quelli specificamente formulati per celiaci (pane, pasta, dolci da forno), è necessario controllare l’etichetta e verificare che sia presente la scritta “senza glutine”. Cucinare insieme. Per vivere con serenità il momento della festa, la persona celiaca può offrirsi di aiutare in cucina a preparare un menu uguale per tutti ma anche spiegare al proprietario di casa come è facile realizzare ricette senza glutine e ugualmente gustose. Attenzione alle contaminazioni, poche regole, ma essenziali. Evitare le contaminazioni in cucina è fondamentale, perché anche piccoli quantitativi di glutine possono essere dannosi per i celiaci; per questo motivo è necessario applicare alcune ma fondamentali accortezze: lavare sempre bene le mani, pulire gli strumenti, il piano di lavoro, le posate e le pentole. La cottura degli alimenti. Anche nel momento della cottura bisogna fare attenzione alle contaminazioni: un accorgimento utile per la cottura in forno, per esempio, è quello di posizionare sul ripiano più alto i cibi senza glutine e su quello in basso quelli con glutine. Festeggiare fuori casa: si può! Grazie al Programma Alimentazione Fuori Casa senza glutine (AFC), AIC mette a disposizione una Guida di oltre 4000 locali formati sulla celiachia e sulla dieta senza glutine: i locali che aderiscono al programma sono segnalati da chiare vetrofanie. Natale o Capodanno all’estero. La celiachia non è un impedimento a viaggiare: per chi desidera festeggiare all’estero, sul sito dell’AOECS (www.aoecs.org), la Federazione Europea delle Associazioni Celiachia, è disponibile la sezione “Eating Out gluten free” dove individuare i Paesi di interesse con i riferimenti delle Associazioni Celiachia locali e verificare la presenza di locali “idonei ai celiaci”. Un’altra fonte utile di informazioni è la Travel Net dell’Associazione dei giovani dell’AOECS (Coeliac Youth of Europe), che riporta consigli su dove mangiare e fare acquisti gluten-free all’estero. Piatti e contenitori monouso: cosa c’è da sapere. Al termine del pranzo o del cenone è importante ridurre, o ancora meglio, evitare gli sprechi: sono tante le ricette, facilmente reperibili online, da fare con gli avanzi che, in alternativa, possono essere suddivisi tra i commensali, per una “doggy bag” casalinga, utilizzando appositi contenitori per evitare l’uso di imballi usa e getta.
Francesco Fravolini