Quando l’economia circolare va a braccetto con il welfare di comunità
“Venti lavatrici provenienti dalla raccolta della grande distribuzione, messe a nuovo e ricondizionate verranno donate alle persone fragili”. Questo quanto si legge in un post pubblicato il 22 novembre 2024 sul profilo facebook del Comune toscano di Sesto Fiorentino. Vediamo quindi di saperne di più. In prima battuta viene specificato che si tratta di un progetto solidale che nasce dalla sinergia tra Dismeco, azienda bolognese specializzata nel trattamento e smaltimento di rifiuti tecnologici, Cna, Alia, Aires, Euronics e Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze.
Una vera e propria rete di solidarietà dunque che nasce con il fine di recuperare e rigenerare le lavatrici che sarebbero altrimenti fatte uscire dal circuito commerciale. Si tratta infatti di lavatrici, per lo più, letteralmente prelevate dalle stazioni ecologiche o ritirate dalla grande distribuzione. Una volta compiuto questo primo passo, lo step successivo è quello di darle in consegna a chi è in grado di rigenerarle in modo da poterle poi consegnare perfettamente funzionanti e rigenerate. Il target dei destinatari però è ben preciso. Come anticipato, i destinatari potranno essere solo persone che versino in condizioni di fragilità sociale ed economica. Il tutto sarà gestito attraverso la intermediazione degli enti no profit.
Si tratterebbe, stando a quanto viene dichiarato sulla pagina web, del primissimo progetto in Europa di tale natura. Un’iniziativa che persegue scopi legati alla cosiddetta economia circolare e al “welfare di comunità territoriale”. Si apprende altresì che le suddette lavatrici verranno donate a strutture gestite dalla Fondazione Solidarietà Caritas. Quasi inutile aggiungere che questi elettrodomestici saranno particolarmente utili, in queste realtà dove lavaggi di biancheria e indumenti sono quotidianamente su larga scala, visto il numero di persone accolte.
Di Maria Teresa Biscarini