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Arte & Cultura

IL BARNUM INTRECCIA RISA, DRAMMI E MISTERO PER UNA SERATA DI EPIFANIE AL TEATRO GARBATELLA

Una serata che ha fatto vibrare le pareti del Teatro Garbatella, quella del 15 gennaio, dove è andato in scena uno spettacolo unico, frutto del lavoro dei partecipanti e docenti del corso di teatro del Barnum. 

Così la compagnia del Barnum ha dato vita a storie e personaggi, che si sono tradotti in una imperdibile occasione per il pubblico di immergersi in un gioco teatrale che non finisce con l’ultima battuta, ma che continua a vivere nei pensieri, nelle emozioni e nelle domande che lascia aperte.

A battere il palco del teatro è stato un esperimento teatrale che mescola il teatro di narrazione e il mistero, una commistione di monologhi intensi, personaggi in cerca di verità e un omicidio da risolvere. Gli attriti con il supercampione del quiz televisivo Tiziano Ferri, sono il punto di partenza – o di arrivo? – da cui si dipanano i meandri delle emozioni umane, istintive o premeditate, che finiscono per rivelare chi si nasconde dietro maschere sociali, errori di una vita e forse rivincite personali. 

Tiziano Ferri: Il super campione e il suo destino

Tiziano è il tipo di personaggio che non si dimentica facilmente, durante uno spettacolo o nella vita: arrogante, subdolo, pronto a rischiare troppo per guadagnare attenzione e notorietà. La sua esistenza oscilla tra il gioco del quiz televisivo e le dinamiche di potere dietro le quinte, dove a ogni passo sfida i limiti dell’onestà, manipola le persone e si pone come il centro di un mondo che ruota attorno a lui. Ma il destino, si sa, ha un modo tutto suo di fare giustizia, e a Tiziano non è dato sfuggire dal suo tragico epilogo: sarà ucciso.

L’elemento che rende davvero originale questo spettacolo è l’intreccio delle storie dei suoi personaggi, tutti uniti dal fatto di avere un possibile movente per l’omicidio di Ferri, pretesto per scavare nelle crepe del proprio passato. Ogni monologo diventa una finestra intima che scricchiola sulla stanza dei ricordi, sulle frustrazioni e sugli scontri interpersonali che legano i vari personaggi a Tiziano. Ognuno di loro, infatti, ha qualcosa da rivelare: la parrucchiera dell’est, “zingarela”, colpevole di un bicchiere di troppo e di voler a tutti i costi rimediare ai propri errori per cui sua “sorela gimela ancora paga”; o l’ autrice, che si è vista rubare idee e sogni e che per dare la svolta alla propria carriera non si farà ostacolare da nessuno in nessun modo; o ancora la costumista, ancora una volta sconfitta, stavolta dall’amore per il supercampione; e così tutti gli altri, il regista insoddisfatto, perso nell’ego della sua grandeur per cui sarà disposto a tutto; la stagista illusa e delusa, la soubrette mancata, snob e wastrel, cresciuta all’ombra della propria madre, il prof., amante del bello e dell’arte che nella sua vita non ha mai percepito il bello dentro o accanto a sé, il produttore perseguito da un soprannome di famiglia e un dio danaro che finirà per lasciarlo solo, il notaio riscattato dalla periferia che non potrà vivere delle sue battute, la giornalista con i suoi amici disegnati a matita su un foglio mentre lasciava la sua terra in cerca di speranza, Enzo Battimani, l’animatore del pubblico che nel farsi rispettare dimenticherà di rispettare i deboli come lui, e la presentatrice, Genny Scotty che con brio unirà tutti i punti e virgola della storia, apparentemente isolati ma più vicini di quanto sembri, come i pois del suo abito.

E per concludere, per sventura dell’assassino, tra il pubblico sarà presente anche una detective, che salirà sul palco e rivelerà tutto… o quasi, frugando tra tasselli mescolati come pezzi di puzzle per riordinarli a formare un sentiero che porterà alla porta del mistero.

Un finale senza risposte, ma pieno di domande

Il grande colpo di scena dello spettacolo è proprio l’assenza di una risposta definitiva sul colpevole dell’omicidio – per ora. Nessuno dei personaggi accusa esplicitamente gli altri, ma ciascuno, con le sue parole, getta più di un sospetto. Lo spettatore si trova così di fronte a un grande interrogativo: chi ha ucciso Tiziano Ferri? La risposta, o meglio, l’ulteriore approfondimento, arriverà tra circa un mese, quando lo spettacolo riprenderà, ampliato da una sceneggiatura corale, arricchita da nuove rivelazioni e da una intervista interattiva tra il pubblico e i personaggi, pronti a rivelare, attraverso il loro vissuto e le loro emozioni, dettagli che potrebbero finalmente portare alla soluzione del mistero.

Questa struttura narrativa, che mescola dramma, introspezione e giallo, è stata una vera e propria sfida per gli attori, che hanno saputo trasformare i monologhi in un esercizio di introspezione e consapevolezza scenica. Il risultato è stato un’esplosione di emozioni, tensione e pathos, che ha coinvolto il pubblico in un’esperienza dinamica e partecipativa.

Lo spettacolo del 15 gennaio rende testimonianza del lavoro fatto dal corso di teatro del Barnum, che ha dato voce a storie personali frutto della propria creatività, permettendo ai partecipanti di porsi faccia a faccia con i propri limiti artistici ed emotivi, per superarli grazie alla maestria di insegnanti e regista, riuscendo a creare così una connessione autentica con il pubblico. Ogni monologo, pur nella sua unicità, ha fatto emergere una riflessione collettiva sulla complessità umana, sugli errori, sui paradossi sociali, sulle aspirazioni e sulle sfide che tutti affrontiamo.

Il Teatro Garbatella ha offerto un palco ideale per un lavoro teatrale che non solo intrattiene, ma invita alla riflessione e alla partecipazione attiva. 

Un appuntamento da non perdere, quindi, il prossimo mese, quando la storia di Tiziano Ferri sarà completata, e finalmente, tra emozioni e risate, il mistero verrà svelato.

Sul palco si avvicendano, sotto la regia di Gabriele Mazzucco, l’insegnante Chiara Fiorelli, e gli attori Laura Aversa, Marino Ceci, Alessandra Cedri, Alessandra Cipollone, Ruggiero Cornetta, Eva Crestacci, Maria Sabina Piccolo, Flavia Pichini, Daniele Riccardelli, Maria Sestito, Valentina Sperati, Stefano Valletta, e parrucche, costumi e tanta lacca anni ’80.

Per ulteriori info: Barnum Seminteatro  e-mail: degliarti@tiscali.it –  tel: 349 057 3178

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