di Lev Tolstoj
adattamento Gianni Garrera e Luca De Fusco
regia Luca De Fusco
aiuto regia Lucia Rocco
con Pamela Villoresi, Federico Vanni, Paolo Serra, Giacinto Palmarini,
Alessandra Pacifico Griffini, Raffaele Esposito, Francesco Biscione,
Eleonora De Luca, Mersila Sokoli, Lucia Cammalleri
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta – assistente alle scene e ai costumi Francesca Tunno
assistente ai costumi Laura Giannisi – disegno luci Gigi Saccomandi – musiche Ran Bagno –
creazioni video Alessandro Papa – coreografia Monica Codena
Al Teatro Argentina di Roma dal 4 al 23 febbraio 2025
by Bruna Fiorentino
La forza della storicità coniugata assieme alla precisione drammaturgica della regia di De Fusco, restituiscono sul palco la potenza dell’opera per indagare gli aspetti più profondi dell’animo umano, attraverso le vicende private di due famiglie dell’alta nobiltà russa, i Bolkonskij e i Rostov, lasciando sullo sfondo le vicissitudini storiche della Russia zarista e offrendo un ampio affresco della società nobile, per abbracciare anche quella contadina.
La vita, l’amore, la morte, il desiderio di vendetta, il perdono, la volontà di fare il bene e la caduta nel male: è questo un affondo nelle pagine di una grandiosa epopea letteraria che, di generazione in generazione, continua a cogliere l’essenza della condizione umana, facendone esplodere con immutata immediatezza i lati oscuri e luminosi dell’umanità. Soprattutto oggi, nel cuore di questo nostro secolo cruento, in cui molti conflitti stanno devastando la vita di tante persone e la coscienza di tutti noi.
«I classici sono eterni – spiega Andrea De Fusco -, se poi lo spettatore farà la riflessione che lo porterà a pensare che anche noi siamo nella stessa condizione di ciò che viene rappresentato, il teatro avrà svolto una delle sue funzioni fondamentali». Così, senza forzare l’attualizzazione del classico, il capolavoro di Tolstoj rimanda naturalmente alla complessa convivenza di vita e morte, gioia e dolore, guerra e pace, fattori che determinano il ritmo della messinscena e la narrazione della storia del mondo. Detesto la parola “attuale” collegata al teatro. Il teatro non è una trasmissione televisiva o un sito. Il grande teatro e la grande letteratura non sono attuali, sono eterni – sottolinea De Fusco –. In questa messa in scena teatrale di Guerra e pace non si troveranno quindi immagini della guerra in Ucraina o in Medio Oriente. In questo dittico che fa il paio con Anna Karenina del 2023 l’unica scelta di politica culturale è quella di soffermarsi sulla cultura russa per non creare assurdi ostracismi alla straordinaria cultura di un popolo».
E continua il regista: «Altro tema che ci parla è quello dei giovani. Il romanzo intreccia la vita della giovane impulsiva, contraddittoria Nataša con quella del grande eroe romantico Andrei, del problematico Pierre, un giovane che sembra uscito da pagine a noi molto più vicine, con quelle della straordinaria Marja che si sdoppia in due antitetiche persone, del fragile, tenero, appassionato Nikolai, della bellissima e perversa Helene. Su queste figure giovanili piene di contraddizioni regna la ironica saggezza di Annette e quella disincantata e acuta del generale che sconfigge Napoleone, Kutuzov. Kutuzov e Annette sembrano impersonare le due parole del titolo Guerra e pace e della loro ironica saggezza sentiamo più che mai il bisogno. Questa storia straordinaria proveremo a raccontarla con ritmo e continui capovolgimenti di fronte. Se riusciremo a trasmettere almeno un poco della sua travolgente passione non lasceremo indifferente il nostro pubblico».
INFO
TEATRO ARGENTINA_ Largo di Torre Argentina, 52 – 00186 Roma
Biglietteria Teatro di Roma: tel. 06.684.000.