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I giochi de le porte, la nuova edizione di settembre

Continuano i preparativi per I giochi de le porte, una delle più importanti e folcloristiche manifestazioni a tema medievale dell’Umbria.

Gualdo Tadino, come ogni fine settembre, si prepara con netto anticipo a far rivivere l’antico Palio di San Michele Arcangelo, che si celebrava attraverso le famosissime giostre equestri già a partire dal 1661.

Nel 1970, la Pro Tadino affiancata da storici gualdesi ha, dunque, deciso di riportare in auge l’antica tradizione attraverso i più recenti “Giochi de le porte”, nati nel ’78.

L’organizzazione in quartieri della ridente cittadina era già evidente all’epoca di Federico II di Svevia, che vi soggiornò per diverso tempo, e ancora oggi le vie del paese sono pronte a tingersi dei colori delle quattro principali contrade (porte): San Martino, San Facondino, San Benedetto e San Donato, con una gamma cromatica che vede troneggiare la simbolica torre gialla in campo rosso, verde, blu e bianco.

La lettura del “Bando del gonfaloniere” aprirà ufficialmente i frequentatissimi giochi nell’ultimo fine settimana di settembre, che saranno coronati anche dalla parallela apertura delle mangerecce taverne dedicate rispettivamente alle quattro porte.

Nei giorni di sabato e domenica seguiranno, poi, la replica dell’esibizione dei “tamburini”, la sfilata in costume del corte storico (ispirata nei precedenti anni anche ad argomenti di grande spessore letterario e culturale: dalla Divina Commedia al Cantico di San Francesco ai Bestiari medievali) e gli imperdibili giochi: tiro con la fionda, tiro con l’arco, corsa del somaro a pelo e col carretto.

La contrada vincitrice del Palio avrà, dunque, il privilegio di bruciare l’eterna nemica di Gualdo: la terribile bastola, signora del fuoco, colpevole di aver fatto scoppiare, con le sue arti magiche, l’incendio che in epoche lontane distrusse la città.

Per leggere interamente la leggenda della temibile strega Bartola, si rimanda al blog “leterredelverde”: La storia della bastola… la signora di fuoco.

Ambra Belloni

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