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Gaudì è l’anima artistica di Barcellona

La produzione artistica del famoso architetto non si presta ad un’aggettivazione semplicistica poiché lui stesso rifuggiva dalle definizioni, dalle formule, dalle imposizioni. La Pedrera e la Casa Batlò di Gaudì sono opere nate da una immaginazione senza limiti, che trasforma in movimento edifici costruiti su stabili fondamenta.

L’arte è protagonista a Barcellona dove i turisti ammirano le straordinarie testimonianze architettoniche di Gaudì, la popolazione è abituata a convivere con l’anima artistica della città. Potremmo definirlo un binomio indissolubile quello che intercorre tra Gaudì e Barcellona, evidenziato dalle migliaia di visitatori che ogni anno scelgono Barcellona come luogo dove è possibile vedere le stravaganti opere di Gaudì. La produzione artistica del famoso architetto, difficilmente si presta ad un’aggettivazione semplicistica o a catalogazioni di sorta, poiché lui stesso rifuggiva dalle definizioni, dalle formule, dalle imposizioni, prima tra tutte quelle dettate dalla geometria analitica che, a suo giudizio, riduceva le forme geometriche in formule algebriche a discapito dell’architettura. Dietro questo pensiero si celava un talento artistico fuori dalle righe, eclettico, innovativo, spesso non compreso dai colleghi ma oggi riconosciuto e apprezzato da tutto il mondo. Il risultato è evidente. La Pedrera e la Casa Batlò di Gaudì sono opere nate da una immaginazione senza limiti, che trasforma in movimento edifici costruiti su stabili fondamenta. Fanno girare la testa le linee curve di entrambi i palazzi che evocano un improbabile moto ondoso di pietra, o i colori che vestono forme simili a broccati e gemme preziose della facciata di Casa Batlò. Semplicemente, sprigionano quella vitalità, quell’allegria e quell’originalità che è tipica di Barcellona, la magnifica città che le custodisce nel proprio seno come una madre.

La Sagrada Familia
Per scoprire l’anima di Gaudì, la sua inclinazione mistica e il suo credo, occorre visitare la Sagrada Famìlia, considerata uno dei simboli di Barcellona, quella a cui Gaudì ha dedicato l’ultima parte della sua vita e in cui ha voluto esprimere tutta la sua arte. Come una seconda cattedrale, domina la città con la sua mole di dimensioni inusuali, concepita su una pianta a croce latina, con cinque navate, tre facciate, un’abside e una crociera, le sue torri stilizzate, coronate da pinnacoli di ceramica. Ci si sente smarriti a guardarla e, al contempo, protetti perché consapevoli di essere di fronte ad uno dei templi più imponenti della spiritualità cattolica. Ma senza dubbio l’immaginazione creativa di Gaudì esplode nel Parco Guell, una città giardino che si estende su una superficie di una ventina di ettari dove il geniale architetto, oltre a progettare due originali abitazioni destinate ai guardiani della proprietà, si è dilettato a far costruire la monumentale scalinata che dà accesso al parco, presieduta da un lucertolone di ceramica. In cima alla scalinata la sorpresa: la grande piazza circondata dalle panchine ondulanti ricoperte di resti di piastrelle, vasellame e bottiglie che compongono un mosaico interminabile dinamico e vivace, da cui si può ammirare tutta la città di Barcellona. Un consiglio per i visitatori: abbandonatevi tra le braccia di questo grande serpente di pietra perché il caldo sole della Spagna vi bacerà e, se sarete fortunati, un violinista favorirà il vostro relax regalandovi una suadente melodia.

Francesco Fravolini

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