Emanuele Renzi, un calciatore oramai affermato.
by Bruno Cimino
Il calcio, si sa, è il gioco più diffuso al mondo. Albert Camus, nel 1957 premio Nobel per la letteratura per aver saputo esprimere come scrittore “i problemi che oggi si impongono alla coscienza umana”, disse, in merito a questo sport, che “Non c’è un altro posto del mondo dove l’uomo è più felice che in uno stadio di calcio”.
Praticato o no, questo sport coinvolge milioni di persone.
Ma calciatori si nasce o si diventa? Dipende, forse la risposta è in entrambi i casi perché tirare due calci ad un pallone lo possono fare tutti, giocare in una squadra è ben altra cosa.
E l’attaccante Emanuele Renzi lo sa bene militando in Prima Categoria con la Sant’Omero Palmense. Lui non solo può definirsi calciatore, ma durante una partita diventa anche un artista nell’improvvisare finte, disegnare dribbling, proporre cross e inventare passaggi che lo conducono all’apoteosi del goal.
La sua affermazione sportiva si evince da un palmares di tutto rispetto: ha giocato con la Civitanovese, con l’Atletico Azzurra Colli e Porto D’Ascoli, ha concluso lo scorso campionato nel Rocca Priora con 18 reti e dopo aver giocato in serie D con il Trastevere mettendo a segno 7 reti.
Come quasi tutti gli appassionati, Renzi ha iniziato da bambino scegliendo come trascorrere le ore libere dopo aver fatto i compiti di scuola: un cortile per stadio, due squadre di amici che si affrontano, un pallone che rotola e spesso qualche sbucciatura sulle ginocchia come ricordo di un tackle un po’ brusco.
Che la sua foto non ci sia nell’album Panini è un discorso a parte. Al calciatore Emanuele Renzi, infallibile esterno mancino, classe ’99 sono sufficienti le bacheche dei club con i quali ha giocato e che testimoniano le esultanze dei tifosi ai quali ha dato e continua a dare tante soddisfazioni.
Il suo migliore goal? Il prossimo.