In mostra alla Fondazione Magnani Rocca di Parma. L’esposizione è visitabile fino al 29 giugno 2025, i “fiori” di de Chirico, Segantini, de Pisis, Casorati, Previati, Depero, Melotti e tanti altri capolavori.
“Flora. I giardini segreti dell’arte italiana del Novecento” è la romantica mostra presso la Fondazione Magnani Rocca – celebre Villa dei Capolavori di Mamiano di Traversetelo presso Parma, in programma fino al 29 giugno 2025, che ha preso il via il 15 marzo. La mostra conta sulla collaborazione istituzionale tra il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e la Fondazione Magnani- Rocca, ed è curata da Daniela Ferrari – curatrice e conservatrice del Mart – e da Stefano Roffi, direttore scientifico della Fondazione Magnani Rocca.
La Fondazione Magnani – Rocca, oltre a capolavori di Gentile da Fabriano, Tiziano, Goya, Canova, Monet, Renoir, Cézanne, espone permanentemente importanti opere di de Chirico, Severini, Morandi, Carrà, de Pisis, Guttuso, Manzù, Burri, nelle iniziative culturali privilegia l’arte italiana del ‘900, amatissima dal fondatore Luigi Magnani che spesso ebbe rapporti di amicizia con gli stessi artisti.
L’esposizione ospita opere dal tema floreale provenienti musei, istituzioni pubbliche e collezioni private, una mostra “corale” sinonimo dell’ampio panorama di artisti del ‘900 che hanno raffigurato il “fiore” come tema, le opere sono tante e ricche di significato: dalle Ortensie di Segantini e Longoni alle Dalie di Previati e Donghi, dalla Flora magica di Depero ai mazzi ipnotici di fiordalisi, papaveri e margherite di Casorati, dal Gladiolo fulminato di de Pisis ai Crisantemi di de Chirico, fino a una importante sezione contemporanea che annovera capolavori di Melotti, Paolini, Kounellis. Una mostra corale, dunque, non c’è pittrice o pittore del Novecento che non abbia dipinto il tema dei “fiori”, secondo un personale interpretazione. Di più. I saloni espositivi si trasformeranno in giardini segreti, grazie alle opere di Pellizza, Chini, Nomellini, Moggioli, Boccioni, fiori raccontanti secondo diverse voci, da quelli simbolici a quelli futuristi, da quelli recisi a quelli silenziosi, e ancora: i capolavori di Boldini, Tito, Zandomeneghi, Balla, Marussig, Fontana e Pasolini. E poi una sezione dedicata alla “rosa”: le Rose di Morandi dialogheranno con quelle di Funi, Oppi, Ghiglia, Cagnaccio, Pirandello e Mafai.
L’esposizione è stata aperta al pubblico in concomitanza con la presentazione degli importanti lavori di restauro del Parco della Villa dei Capolavori, che in primavera saranno portati a compimento (Villa che fu la dimora di Magnani).
La mostra è aperta al pubblico dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00; sabato, domenica e festivi dalle 10,00 alle 19.00. La biglietteria chiude un’ora prima dell’orario di chiusura.
Per informazioni visitare il sito www.magnanirocca.it
Amalia Barbara Di Bartolo