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LA SINESTESIA STIMOLA ALLA FINE DELL’800 LA CORRENTE ARTISTICA DEL SIMBOLISMO.

I sensi non sono camere stagne, si può dire anzi che collaborano tra loro: ad esempio, l’olfatto è fondamentale per determinare il gusto di un cibo. Esiste però una condizione neurologica particolare che è in grado di spezzare la percezione convenzionale e donare percezioni assolutamente particolari: parliamo della sinestesia.

Ma cosa si intende esattamente per sinestesia? Il termine deriva dal greco Syn, ‘insieme‘, e Aisthànestai, ‘percepire‘, ovvero ‘percepire insieme, sentire insieme’.

La sinestesia è un processo percettivo, non cognitivo, piuttosto inconsueto, che consiste nell’interazione e sovrapposizione spontanea e incontrollata di più sensi, è la capacità di percepire, in modo del tutto automatico e involontario, il “suono di un colore” o il “gusto di una nota”, e così via. Questa particolare condizione permette, insomma, di godere della realtà in un modo completamente inedito. Secondo le stime 1 persona su 23 presenta questa condizione. 

Per quanto la sinestesia sia un fenomeno affascinante, si tratta tuttavia di una condizione ancora poco compresa. Il principale elemento di dibattito riguarda i fattori implicati nella sua origine. Alcuni autori sostengono il coinvolgimento di fattori genetici, secondo altri, invece, tale condizione emergerebbe come conseguenza di particolari esperienze ambientali. Altri sostengono che la sinestesia può essere causata da un disturbo neurologico, del quale è effetto collaterale, oppure dall’utilizzo di sostanze stupefacenti come l’LSD, a può essere presente anche in soggetti sani.

NEL 2009 dai ricercatori del Dipartimento di Genomica all’Imperial College di Londra vengono individuate le regioni cromosomiche responsabili della sinestesia uditiva.  Lo studio, viene pubblicato sull’American Journal of Human Genetics, identifica quattro regioni correlate con la suscettibilità alla sinestesia, in particolare, quella del cromosoma 2, area già correlata con l’Autismo.  “Anormalità sensoriali e percettive in effetti sono comuni nello spettro autistico e la sinestesia a volte viene riportata come sintomo”. Anche geni associati a epilessia, dislessia, apprendimento e memoria si troverebbero dunque fra le regioni candidate per la sinestesia.

In generale, i risultati dello studio confermano l’estrema complessità dello studio delle basi genetiche di questa condizione neurologica, complessità che porta i ricercatori a ipotizzare l’azione combinata di più geni anche per la sinestesia.

Molti grandi artisti, in particolar modo musicisti e pittori, basandosi sul “dono” della sinestesia hanno creato nuovi linguaggi all’interno delle loro opere.

Mi sembrava che l’anima viva dei colori emettesse un richiamo musicale, quando l’inflessibile volontà del pennello strappava loro una parte di vita.” Vasilij Vasil’evič Kandinskij 

Kandinskij il quale affermava di “dipingere sinfonie”, descrive con queste parole il fenomeno che gli ha permesso di tradurre la musica in colori, è il caso più celebre di sinestesia.

L’artista russo quando ascoltava della musica, percepiva istintivamente dei colori, ci ha lasciato un “vocabolario” nel quale ogni colore della propria tavolozza è accostato al suono di uno strumento dell’orchestra. Il giallo per l’artista rappresentava l’energia vitale, la forza centrifuga, paragonabile al suono di una tromba, l’azzurro al contrario, freddo, dotato di forza centripeta, lo associava al suono di un flauto.

Tra le opere più celebri dell’artista russo vengono ricordate la serie delle “Improvvisazioni” e i disegni delle “Composizioni”. Fin dal titolo è evidente lo stretto collegamento tra arte visiva e musica che Kandinskij riesce a rendere evidente nelle sue opere. È proprio riguardo a questa serie di dipinti e disegni che alcuni teorici parlano di sinestesia in riferimento a Kandinskij.

L’artista e teorico russo si era interessato trasversalmente alle arti, interessandosi di musica e letteratura, proprio perché per Kandinskij il concetto di arte poteva essere esteso alle manifestazioni capaci di destare emozioni e sentimenti durevoli e, in quanto tali, autentici. Per Kandinskij, ”La musica è il veicolo privilegiato per congiungersi alla dimensione fisica e psichica dell’astrattismo puro e alla forma spogliata da interpretare in senso mistico e cosmico.”

Anche Van Gogh aveva percezioni sinestetiche che costruivano legami inediti tra musica e colori. Sono poi molti i casi di musicisti sinesteti che provarono a donare ai loro ascoltatori percezioni tattili e visive avvalendosi unicamente delle note.

Sul finire dell’800, la corrente artistica del simbolismo fece proprio il concetto di sinestesia e diede forma a opere letterarie, teatrali, pittoriche e musicali che cercavano di dare nuove percezioni al pubblico attraverso il coinvolgimento di tutti i sensi.

La sinestesia, oltre a essere innata o provocata da droghe, disturbi neurologici o malattie, può essere raggiunta in molti modi: qualcuno riesce a sperimentarla attingendo alle memorie d’infanzia, qualcun altro attraverso pratiche meditative.

È stato dimostrato da alcuni scienziati che i bambini che hanno giocato con lettere magnetiche colorate hanno una maggiore propensione, da adulti, a sviluppare una condizione che somiglia alla sinestesia: essi associano alcuni numeri o lettere a degli specifici colori perché le loro memorie di infanzia li portano ad associare gli stimoli dei due sensi.

Marisa Paola Fontana

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