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Lavoro & Economia

Fabriano dice addio alla carta per ufficio

Si spegne la storica macchina F3 dopo 47 anni

Alle 8.07 dello scorso 10 dicembre, una delle icone dell’industria cartaria italiana, la macchina continua F3 dello stabilimento di Vetralla a Fabriano, ha cessato la sua attività dopo 47 anni di lavoro ininterrotto. Con la sua chiusura, il marchio Fabriano perde una delle sue produzioni più emblematiche, la carta per fotocopie, simbolo di eccellenza e tradizione italiana. La decisione arriva nell’ambito della vertenza che ha sancito la dismissione della Giano Srl, società attiva nella produzione di carta per ufficio e parte del gruppo Fedrigoni.

Una chiusura che lascia il segno

La chiusura della Giano Srl coinvolge 174 lavoratori, tutti posti in cassa integrazione straordinaria per un anno. Di questi, una sessantina di dipendenti verrà ricollocata immediatamente, mentre sette andranno in pensione. Per altri lavoratori sono previsti spostamenti verso gli stabilimenti del Nord Italia, con incentivi economici significativi, e percorsi di riqualificazione professionale. Tuttavia, circa 50 persone affronteranno un Natale più incerto: dal 2 gennaio saranno in cassa integrazione in attesa di un possibile ricollocamento.

“Abbiamo chiesto chiarezza e criteri trasparenti sulle ricollocazioni”, afferma Paolo Pierantoni, segretario regionale della Ugl chimici e cartai. “Il gruppo Fedrigoni, che ha registrato un aumento del fatturato nel terzo trimestre 2024, è nella condizione di accelerare il reintegro dei lavoratori”.

I numeri del piano di ricollocazione

Nonostante la drammaticità della chiusura, Fedrigoni ha messo in campo un piano di ricollocazione ambizioso:

  • 31 posizioni nei Servizi presso lo stabilimento di Fabriano;
  • 48 posizioni nel settore sicurezza;
  • 10 posizioni nel business Fabriano Colore, nel sito di Rocchetta;
  • 16 posizioni vacanti negli stabilimenti marchigiani, con ulteriori opportunità derivanti dai prepensionamenti previsti nel 2025.

A queste si aggiungono 55 posizioni disponibili negli stabilimenti del Nord Italia (Trentino, Friuli e Veneto), con benefit estesi fino a due anni per chi accetterà di trasferirsi.

Una fine amara per una macchina storica

La macchina F3 non era solo un impianto produttivo, ma un pezzo di storia industriale italiana. Attiva dal 1976, ha sostenuto l’economia di tante famiglie fabrianesi. Valerio Monti, segretario Uilcom e dipendente della Giano Srl, ha raccontato con commozione la produzione dell’ultima bobina: “Proporremo di conservarla al Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano, per ricordare questa pagina di storia”. I lavoratori, molti in lacrime, hanno condiviso un messaggio sui social: “Si è chiuso l’ennesimo capitolo drammatico di un’eccellenza italiana”. La carta Fabriano Copy 2 non sarà più prodotta, segnando la fine di un’era per la città di Fabriano e per un settore che ha fatto del Made in Italy un vanto internazionale.

Un futuro incerto, ma non privo di speranza

Mentre l’industria cartaria fabrianese si ridimensiona, i lavoratori e i sindacati guardano al futuro con una miscela di apprensione e speranza. L’impegno per la formazione e la riqualificazione, supportato dalla Regione Marche, rappresenta un passo fondamentale per garantire nuove opportunità a chi è stato colpito da questa chiusura. La macchina F3 si è spenta, ma il suo ricordo resterà vivo come simbolo di dedizione, ingegno e resilienza di un territorio che ha dato tanto alla storia industriale italiana.Riccardo Pallotta ©

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