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Esa e Nasa alla scoperta del Permafrost

L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e la NASA hanno deciso di collaborare in una ricerca per poter capire meglio il complesso procedimento di scioglimento del permafrost e il conseguente rilascio di carbonio nel tempo.

Questo perché il permafrost è essenziale nell’ambito del mantenimento del clima e il suo scioglimento ha un serio impatto sul sistema, come ha presentato la rivista  Nature Reviews Earth & Environment attraverso diversi articoli.

Ma cos’è il Permafrost? Relativamente semplice: Terreno ghiacciato, da almeno due anni, e spesso anche centinaia di metri. Ossia buona parte delle regioni polari, rimaste ghiacciate dall’Era Glaciale e contenente, quindi, molte tracce di vegetazione e animali rimaste perfettamente intatte. Ed è essenziale per la conservazione del carbonio: il permafrost artico immagazzina quasi 1700 miliardi di tonnellate di carbonio.

Il pericolo è presto intuito: il riscaldamento globale dovuto al carbonio rilasciato nell’aria dagli esseri umani sta sciogliendo il permafrost, che sta rilasciando ancora più carbonio nell’atmosfera aggravando la situazione in una spirale di riscaldamento globale che si autoalimenta.

Un processo che sembra semplice, ma che non lo è: a volte il permafrost si può anche sciogliere in maniera estremamente rapida, e gli scienziati vogliono capire perché. Magari gli scongelamenti repentini sono causati da specifiche cause che possono essere combattute o evitate, così da tentare di tenere il nostro pianeta fresco e adatto alla vita umana. Almeno ancora per un po’.

Domenico Attianese

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