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In evidenza Viaggio nell'Italia della memoria

Deruta, il borgo della ceramica

Un nome, un destino, solitamente. Ma non è questo il caso. “Deruta”, il nome del borgo, nasce come una variante di “Diruta”, ossia “Rovinata”. Nome nato in riferimento alla fuga dei perugini dalla loro città, incendiata da Ottaviano nel 40 a.C.: gli abitanti della città “diruta”, distrutta, si stabilirono nella moderna “Deruta”, che prese anche il nome di “Perugia Vecchia”.

Dal 40. a. C. passano quasi 1100 anni per avere nuove notizie della città, nel 1040, quando il nome della città appare per la prima volta nei documenti dell’abbazia di Farfa, per poi apparire in documenti del 1221, del 1299 e così via, fino al 1860, quando finisce il periodo di sottomissione, all’epoca, dello Stato della Chiesa e diventa un comune della nuova e unita Italia.

Attualmente, il borgo è un luogo interessante per chiunque ami combinare turismo e sport leggero, avendo come attività tipiche la canoa nelle anse del Tevere, il Trekking e il cicloturismo su sentieri pianeggianti o collinari.

Dal punto di vista storico, invece, ci sono delle frazioni del borgo che sono veri e propri luoghi d’interesse storico: A Casalina, ad esempio, c’è da visitare uno splendido castello, anche recentemente ristrutturato; a Castellone, parte fortificata del borgo, ci sono gli affreschi della Chiesa di San Donato e un altro castello, ora dimora storia a disposizione dei visitatori; a Sant’Angelo Celle, invece, c’è da vedere l’affresco di Bartolomeo Caporali nella Chiesa della Madonna del Fanciullo. Il tutto, ovviamente, accerchiato dal paesaggio umbro ricco di ulivi e boschi di castagni e lecci.

Un vero e proprio gioiellino che raccoglie la storia del luogo, senza far annoiare i visitatori grazie allo sport, al paesaggio e l’arte presente nel borgo.

Domenico Attianese

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