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Lavoro & Economia

Cos’è il Naming? Tanto corto, quanto complesso

Se pensate che scegliere un nome per il proprio figlio sia complesso, probabilmente non avete ancora avuto a che fare con il Brand Naming.

I nomi inglese spesso fanno comparsa nella nostra lingua per esprimere concetti tecnici. Spesso basta aggiungere il suffisso -ing ed ecco che anche un sostantivo diventa verbo.

Così nasce il Naming. 

Di cosa si tratta? Chi ha avuto a che fare con la scelta di un nome per un marchio, certamente ne ha sentito parlare, o quantomeno, ne ha applicato i dettami.

Il brand naming è il settore della brand identity che si occupa dell’aspetto verbale del marketing. Dall’inglese To name, cioè dare un nome, e Brand = marca: fare brand naming significa scegliere il nome commerciale giusto per un brand o un’azienda.

Perché è importante scegliere il nome giusto, e soprattutto quando il nome di un brand è efficace? Mentre pay off , logo e packaging possono cambiare nel tempo, il nome di un brand resta sempre lo stesso, anche dopo il rebranding.

I latini dicevano in nomen, omen. Nel nome vi è l’essenza. Come per le persone, un nome è intramontabile quando rappresenta l’essenza del brand per sempre, perché i consumatori lo associano immediatamente alla sua gamma di prodotti o servizi ma soprattutto all’universo di emozioni che evoca. 

Va da sé che per scegliere un nome intramontabile non basta la sola creatività ma occorre valutare tutta una serie di variabili linguistiche, di marketing e proprietà intellettuale.

Ma quanti tipi di brand name esistono?

Evocativo: suscita sensazioni e stimola la fantasia del consumatore senza descrivere la proposta commerciale.

Questo tipo di nome è distintivo e facilmente memorizzabile grazie soprattutto alla sua natura metaforica. Starbucks, per esempio, è un nome evocativo.

E.g. Starbuck, deve il suo nome al primo ufficiale del romanzo Moby Dick. Il richiamo al mondo marinaresco prosegue con la sirena del logo, che seduce gli amanti del caffè proprio come certe creature facevano con Ulisse e i suoi compagni nell’Odissea.

Descrittivo: descrive bene la proposta commerciale, è didascalico e comprensibile, e questi sono i suoi punti forti.

Spesso i nomi descrittivi non sono distintivi, cioè si ricordano difficilmente.

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