È la videofactory creativa e digitale di Gruppo Matches per raccontare brand, prodotti, iniziative ed eventi con immagini e format visivi all’avanguardia
Cinema: nuove opportunità nel settore dell’audiovisivo. Nasce a Roma GM Production, una casa di produzione video e digital con un chiaro focus: raccontare brand, prodotti, iniziative ed eventi con immagini e format visivi all’avanguardia. Non solo. GM Production vuole soprattutto produrre film. Conviene ricordare che GM Production, nuova nata in casa Gruppo Matches, aveva già realizzato nel passato spot e video di campagne pubblicitarie, come per la China Eastern Airlines. Con GM Production presente in una sezione dedicata nel sito di Gruppo Matches, www.gruppomatches.com, è il salto ulteriore, una produzione tutta interna e dedicata anche al cinema breve, tutt’altro che secondo rispetto al cinema tradizionale in termini di qualità e impatto, soprattutto per narrazioni a forte contenuto valoriale, di sensibilizzazione e per le storie d’impresa, da ultimo tornate in auge. Direzione e coordinamento sono affidate a Cristina Borsatti, produttrice e sceneggiatrice, attiva da oltre vent’anni nella comunicazione tradizionale e digital. Cristina Borsatti (nella foto) avrà il compito e la visione di transitare la neo GM Production verso nuove sfide audiovisive, facendo tesoro della peculiare esperienza maturata da Gruppo Matches e dal suo Ceo, a cavallo tra Italia e Cina, nel settore ADV, cinema, comunicazione e grandi eventi d’intrattenimento.
Cristina, come cambia il cinema del XXI secolo?
«Penso che l’essenza del cinema non sia destinata a cambiare. È una straordinaria forma di comunicazione, tra le più pop, quindi tra quelle che più di altre sono in grado di parlare ad un numero altissimo di persone. È dai tempi dei primi disegni rupestri, delle leggende, del mito, che abbiamo un’inesauribile necessità di raccontare e di ascoltare storie. Questo non è destinato a cambiare, è un bisogno che non cambierà mai. Ci mettono in connessione con gli altri, ci aiutano a vivere. Quello che cambia è da sempre il supporto tecnologico che mettiamo al servizio del cinema. Oggi, grazie all’Intelligenza Artificiale, possiamo ottenere effetti impensabili fino a pochi anni fa. Credo che l’IA possa alzare l’asticella delle variabili ma, come sempre, anche delle più ardite invenzioni tecnologiche ci stanchiamo presto. A trionfare restano le storie, quelle raccontate con sapienza, capaci di parlarci nel profondo, addirittura al nostro inconscio, e di emozionarci».
Perché raccontare la storia delle imprese?
«Per la medesima ragione. Perché attraverso le storie i messaggi arrivano con una potenza straordinaria. Raccontare un’impresa attraverso una storia che si avvale di immagini e non solo di parole ha un effetto ancora più pervasivo. L’azienda, il brand si trasformano in emozione, in un concetto che ci emoziona. Per le aziende da sempre questa è una grande opportunità. Una sfida, anche, che se vinta può regalare grandi risultati in termini di fidelizzazione e di marketing».
Che ruolo assume lo storytelling?
«Come già dicevo, lo storytelling a prescindere dal mezzo espressivo utilizzato è uno straordinario mezzo di comunicazione. Prevede un mittente e un destinatario che, parlando lo stesso linguaggio, riescono a trasferirsi un contenuto, un messaggio. Quando penso al raccontare, penso a quanta responsabilità ci voglia nel farlo. Basta pensare all’impatto che le favole hanno nel mondo dell’infanzia. La psicologia dell’età evolutiva ci insegna che intrattengono, distraggono, portano altrove. Al contempo, nutrono l’immaginario del bambino, lo aiutano a superare conflitti che sono insiti in quel periodo della vita, lo aiutano a vivere. E da adulti le cose non cambiano. È con questa consapevolezza che la neonata GM Production si affaccia sul mercato, con grande spirito di responsabilità e con il desiderio di comunicare messaggi positivi e importanti ad un pubblico che sia il più largo possibile».
Francesco Fravolini