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CHI È PAPA LEONE XIV: PERCHÉ È STATO SCELTO E COSA RAPPRESENTA

“La pace sia con tutti voi… una pace umile, disarmata e disarmante, perseverante. Dio vi ama tutti!”. 

In una piazza San Pietro gremita, la parola “pace” ha risuonato forte, vibrante, quasi a voler coprire il rumore delle bombe che qualche meridiano più in là, spezza vite e sogni. 

E così, davanti a una Piazza San Pietro, gremita di bimbi, stranieri, adulti e gente di chiesa, la fumata bianca ci ha svelato un nome che segna continuità e rinnovamento papale: Robert Francis Prevost, agostiniano statunitense. E’ il nuovo Pontefice, il primo del suo ordine e il secondo americano dopo Papa Francesco. Il suo nome pontificale, Leone XIV, richiama una tradizione storica ma porta con sé un messaggio nuovo: ordine, ascolto, pace.

Papa Francesco lo aveva chiamato a Roma nel 2023, nominandolo prefetto del Dicastero per i Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina. Un ruolo delicato, affidato a un uomo che ha saputo combinare spiritualità e governo, pastoralità e visione globale.

L’arcivescovo di Algeri, Jean-Paul Vesco, ha sottolineato le qualità di Prevost: “Uomo umile, di grande esperienza, con una visione globale. Ama il lavoro di squadra, sa ascoltare e poi decidere. Non è un burocrate, ma un pastore presente”.

Chi è Leone XIV?

Nato a Chicago il 14 settembre 1955, Prevost ha studiato Matematica e Filosofia, e ha maturato un’esperienza pastorale nel Sud America. La sua formazione, tra Nord e Sud del continente, riflette una Chiesa che vuole superare i confini geografici e ideologici.

Cosa pensano i fedeli?

L’accoglienza è stata calorosa, nonostante qualche malumore tra le frange più conservatrici. Leone XIV non è espressione della destra americana, come ha sottolineato Vesco, e non sarà un “ambasciatore” di Trump o Vance, con cui pure il Papa uscente aveva recentemente dialogato. Le sue parole hanno colpito i fedeli, toccando corde profonde in un momento storico complesso e delicato.

Ma perché il Papa cambia nome?

Il Papa cambia nome per diversi motivi, principalmente per marcare l’inizio di una nuova missione spirituale. Il nuovo nome può anche essere scelto in ricordo di santi, predecessori o per indicare una continuità o un distacco dal Pontefice precedente. Pertanto simbolizza l’inizio di una nuova fase della vita del Papa, una transizione verso il ruolo di guida spirituale della Chiesa. 

Il Papa può scegliere un nome in memoria di un santo o di un altro Pontefice, come ha fatto Giovanni Paolo II per Giovanni XXIII. Alcuni papi scelgono un nome per sottolineare la continuità con i predecessori, mentre altri lo scelgono per indicare un cambiamento di rotta, come ha fatto Francesco. 

Ad esempio, Bergoglio ha scelto il nome Francesco per omaggiare San Francesco d’Assisi e per sottolineare l’attenzione ai poveri.

Ma questa pratica non è certamente nata con il papato. Seppure antica tradizione della Chiesa, il primo cambio di nome fu registrato per Giovanni II. 

Nomen omen, dicevano i latini, il nome è un augurio o un presagio. A prescindere da quel che sarà nel caso di Papa Leone XIV, a tutti ancora risuonano nel cuore le belle parole del suo discorso di saluto a tutti i fedeli “La pace sia con tutti voi… una pace umile, disarmata e disarmante, perseverante. Dio vi ama tutti!”. Quella parola, Pace, ripetuta spesso in questo discoro, che tutti ci auguriamo non resti solo un eco nella piazza di San Pietro.Ora resta da costruire il suo cammino, tra le eredità di Francesco e le sfide di una Chiesa globale, ancora scossa da tensioni interne e da un mondo in cerca di senso. Un pontificato che inizia sotto il segno della Pace. E della speranza.

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