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Cani e gatti possono infettarsi con il Covid 19, ma non trasmetterlo

Per mesi se ne è parlato, anche con dei casi, e si è avuto paura sia per loro che per possibili trasmissioni. Ma, finalmente, c’è una risposta: I cani e i gatti non possono trasmettere il covid 19. Ma, purtroppo, possono infettarsi con il nuovo coronavirus.

Si tratta delle conclusioni del progetto COVIDinPET (Genetic characterization of SARS-CoV2 and serological investigation in humans and pets to define cats and dogs role in the COVID-19 pandemic), primo studio su questo argomento effettuato in collaborazione dagli scienziati del dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Milano, dell’Università di Bari, e dal dipartimento Sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica veterinaria dell’Istituto Superiore di Sanità.

I risultati dello studio sono stati pubblicati su “Nature Communications”, dopo aver analizzato i dati provenienti dallo studio di 919 cani e gatti provenienti da tutto il territorio nazionale italiano.  Gli animali domestici sono stati analizzati con tamponi molecolari orofaringei, nasali e rettali per individuare la presenza del nuovo coronavirus o con l’utilizzo di esami sierologici per trovarne gli anticorpi.

Dai dati dello studio, il 3,3 % dei cani e il 5,8% dei gatti provenienti dalle zone d’Italia con maggiori casi di covid 19 è stato trovato trovato positivo ai test sierologici.

In pratica, animali sono stati infettati dal virus, ma il contatto è stato breve, ossia tanto da produrre anticorpi, ma non da causare lo sviluppo dei sintomi. Questo significa che gli animali possono essere infettati, ma che il virus permane dentro di loro per un tempo brevissimo, tanto da essere ininfluenti o quasi dal punto di vista della trasmissione della malattia. Anche perché stiamo parlando di animali domestici.

Domenico Attianese

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