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Andrea Poggi: «Sostenere il Turismo e il Made in Italy»

Sono asset strategici per la ripartenza del Paese. I dati dell’Osservatorio quindicinale di Deloitte, State of the Consumer Tracker: «Solo il 28% dei turisti – si legge nella Ricerca – è pronto a tornare a volare e solo il 41% si sente tranquillo a soggiornare in hotel».

Soltanto se l’Italia innova e valorizza la digitalizzazione può tornare a essere leader del settore. È la grande sfida del XXI secolo basata su un focus dell’Osservatorio quindicinale di Deloitte, State of the Consumer Tracker. «Solo il 28% dei turisti – si legge nella Ricerca – è pronto a tornare a volare e solo il 41% si sente tranquillo a soggiornare in hotel». La sicurezza delle persone è fondamentale per aumentare i consumi e alleggerire quella tensione sociale dovuta al Coronavirus. Le persone sono spaventate e difficilmente scelgono di viaggiare o addirittura di prenotare vacanze magari soltanto per un weekend perché la paura del contagio resta una discriminante nelle scelte dei consumatori. Questo atteggiamento nuoce all’economia ed è necessario intervenire senza perdere ulteriore tempo.

Innovazione e digitale
«È necessario aumentare la sicurezza dei viaggiatori – sostiene Andrea Poggi, Innovation Leader di Deloitte Italia e North-South Europe – e investire in modalità di turismo decisamente innovative. La sfida fondamentale è promuovere il Made in Italy al fine di valorizzare la sua potenza economica. Servono politiche industriali coraggiose dedicate all’innovazione per assicurare una crescita sostenibile del Paese, sia industriale sia sociale». È il ricettario per far ripartire il turismo, un settore strategico che alimenta il 13% del PIL italiano (Ministero del Turismo, 2020). Questo, non solo in ottica estiva, ma anche e soprattutto per i prossimi mesi, quando bisognerà garantire alle città italiane la domanda di flussi turistici internazionali e locali che meritano.

Analisi dei dati
«Siamo il primo paese al mondo – commenta Andrea Poggi – per numero di siti Unesco, ma ci posizioniamo solo all’ottavo posto nella classifica globale per competitività del settore (Spagna al primo posto) (T&T Index 2019). Questo perché le nostre infrastrutture sono poco tecnologiche e digitali: siamo al 41° posto per ICT readiness contro la Danimarca, seconda in classifica con un hub turistico all’avanguardia, una copertura quasi totale di connessione, servizi online per tutte le strutture e personale abituato all’utilizzo del digitale. L’innovazione dunque potrebbe dare una spinta decisiva al settore per garantire all’utente finale diverse modalità di fruizione del servizio, sia fisiche sia digitali. Esempi esteri di valorizzazione territoriale innovativa e digitale arrivano dall’Islanda con Inspired by Iceland, un programma di promozione del territorio tramite video di testimonial su social network volti a creare engagement dei turisti, e dalle Isole Faroe, dove gli abitanti del posto, dotati di una videocamera in diretta, portano i turisti a scoprire paesaggi e attrazioni da remoto».

Francesco Fravolini

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