L’Ululone appenninico, nuova specie di anfibio?

Uno degli animali più amati dagli appassionati di anfibi è l’Ululone. Questo piccolo anuro (l’Ordine a cui appartengono rane e rospi, nome che deriva dalla mancanza della coda) ha alcune caratteristiche peculiari: in prima istanza i tipici occhi a forma di cuore, carattere che lo rende adorabile agli appassionati. Inoltre ha un verso caratteristico, una specie di breve ululato ripetuto da cui prende il nome. Tutti gli ululoni hanno piccole dimensioni (massimo 5 cm.) e pelle del dorso verrucosa. Un comportamento tipico degli ululoni è il cosiddetto “unkenreflex“: in caso di pericolo, si inarcano all’indietro, alzando gli arti e mostrando il ventre colorato in maniera variegata per segnalare la loro tossicità ai predatori. Gli ululoni sono infatti in grado di secernere una sostanza tossica da apposite ghiandole per difendersi.
Proprio il ventre colorato dà il nome alle varie specie: Ululone dal ventre rosso (Bombina bombina) che vive nell’Europa centrorientale e Asia minore e non è presente in Italia e l’Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata) che vive in Europa centrale e in Italia.
Nella nostra penisola è dibattuta la posizione della sottospecie B. variegata pachypus: per alcuni è una semplice sottospecie della B. variegata, mentre per altri è da considerarsi talmente differenziata da meritarsi la “promozione” a specie a séstante: Bombina pachypus, in italiano Ululone appenninico. Questa eventuale nuova specie sarebbe un endemisno tutto italiano, in quanto vive esclusivamente nell’area appenninica. Per la lista rossa della IUCN questa specie sarebbe da considerarsi “in pericolo” (EN) mentre l’Ululone dal ventre giallo, che in Italia è limitato all’area nordorientale, è considerata “a rischio minimo” (LC); l’Ululone dal ventre rosso invece è “prossimo alla minaccia” (NT).

Daniele Capello

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